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GIUSEPPE DI BENEDETTO

Vicende edilizie, usi e progetti per l'Arsenale tra Settecento e Ottocento

Abstract

Pur nella sostanziale immutabilità dell’impianto seicentesco progettato da Mariano Smiriglio e del suo aspetto configurativo complessivo, l’Arsenale di Palermo fu oggetto nel corso della sua esistenza di continui interventi edilizi dettati sia dall’esigenza di una costante manutenzione della fabbrica architettonica di notevole dimensione, sia da interventi di consolidamento strutturale in conseguenza dei danni arrecati dai terremoti che colpivano periodicamente Palermo, sia, infine, dalla necessità di adattare l’edificio, anche per brevi periodi, a diversi usi. È nota l’utilizzazione a carcere dell’Arsenale, più precisamente, come riportato dal marchese di Villabianca, a «serraglio ordinario dei condannati dalla giustizia alla pena del remo e della catena», ma tale uso spesso si alternava a quello di alloggiamento delle compagnie dei reggimenti che transitavano per Palermo. Queste destinazioni riguardarono, comunque, soltanto la seconda elevazione del fronte rivolto verso il mare e i magazzini che nel tempo furono aggregati all’Arsenale. Altre piccole trasformazioni erano invece indotte dall’attività cantieristica navale che con assoluta continuità, per tutto il Settecento e i primi decenni dell’Ottocento, trovò spazio al piano terra tra i poderosi ambienti voltati a crociera. Grazie alla sistematica consultazione dei fondi archivistici «Liberazioni» e «Certificati» del Tribunale del Real Patrimonio, antica istituzione governativa da cui dipendeva la gestione degli edifici pubblici di proprietà regia, è possibile seguire l’intero complesso degli interventi edilizi a cui venne sottoposto l’Arsenale in un arco di tempo che va dal 1689 sino al 1815. L’analisi delle minuziose e dettagliate «relazioni prudenziali» e delle successive «relazioni di misura e stima» dei lavori di volta in volta realizzati ci consente, oltretutto, di ricostruire con dovizia di particolari quella che era la configurazione fisica dell’edificio nelle parti oggi non più esistenti, i materiali originari di cui si componeva la fabbrica, i problemi di natura costruttiva, i vari dissesti statici che per varie ragioni avevano interessato l’Arsenale, i diversi impieghi, l’organizzazione distributiva e funzionale dei molteplici ambienti, le maestranze e i tecnici impegnati nella progettazione e nella esecuzione delle opere edilizie.