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GIOVANNI DI STEFANO

Senso e non senso del lavoro in Charles Bukowski

Abstract

Nella ricerca psicologica e manageriale il significato assegnato al lavoro è un ambito di lunga tradizione, all’interno del quale si cerca di rintracciare le fonti di senso dell’attività lavora- tiva nel sistema motivazionale, valoriale e di credenze del lavoratore. Relativamente meno spa- zio, tuttavia, è dedicato alla funzione assolta dal lavoro in termini di sistema di significazione e di vettore di riferimento per la costruzione dell’identità personale. Il presente contributo approfondisce il rapporto tra costruzione identitaria e senso attribuito al lavoro, focalizzando il tema del meaning of work attraverso l’esplorazione del mondo narrativo di Charles Bukowski. L’attenzione è rivolta, in particolare, alle rappresentazioni e alle connotazio- ni emozionali che caratterizzano il rapporto tra identità e lavoro, desunte dall’analisi qualitativa del contenuto della sua produzione letteraria. La difficile sostenibilità dell’esperienza lavorativa in Bukowski si intreccia con lo scenario di instabilità del secondo dopoguerra in USA, inciden- do ricorsivamente sullo sviluppo di un pensiero autoriflessivo su cui modellare un’idea di sé. In tal senso, l’esperienza dell’Autore è paradigmatica per la condizione contemporanea, nella mi- sura in cui l’esperienza di lavoro oggi, priva di un sistema di significati condiviso, influenza ne- gativamente il processo di attribuzione di senso alle proprie esperienze di vita.