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FLORIANA DI GESU'

“Il Chisciotte in Spanglish tra riscrittura metatestuale e meticciamento metalinguistico: la sfida di Ilan Stavans".

Abstract

In un placete de La Mancha of which nombre no quiero remembrearme, vivía, not so long ago, uno de esos gentlemen… Così recita l’incipit del primo ed unico capitolo del Don Chisciotte, tradotto in Spanglish da Ilan Stavans con il titolo di Don Quixote de La Mancha. Lo Spanglish è un portmanteau dei termini Spanish (spagnolo) e English (Inglese), apparso per la prima volta tra il 1965 e il 1970 ed usato per riferirsi ad un fenomeno di contatto linguistico tipico, principalmente, della popolazione ispana in USA, la quale è esposta, parimenti, allo spagnolo e all’inglese. Lo Spanglish è il prodotto dell’interazione linguistica di comunità bilingue, si pensi a quelle stanziate presso il confine Stati Uniti-Messico, in Florida, nonché a New York. Tuttavia questo fenomeno linguistico, lungi dall’essere stato annoverato tout court tra gli oggetti dell’analisi socio-linguistica ed etnolinguistica, ha destato non poche controversie presso i puristi della lingua. Considerando che lo Spanglish è generalmente definito come: “cualquier forma de espanol que emplea una gran candidad de palabras prestadas del ingles, especialmente como substitutos de existentes palabras en español", resta da stabilire in che misura si tratti di un meticciamento linguistico, di una forma di pidgin o di una sublingua (parallela alla subcultura della comunità ispanica residente negli Stati Uniti). L’esperimento di Stavans offre la possibilità di osservare il fenomeno Spanglish in termini di uso funzionale della lingua codificata ai fini della comunicazione letteraria. Il nostro obiettivo in questa sede è quello di analizzare il Chisciotte di Stavans da un duplice angolo visuale: da una parte il testo si propone come esempio anomalo di riscrittura, metatesto sincretico rispetto ad un prototesto standard ed alle sue traduzioni canoniche e non. Dall’altra parte, l’uso commisto dell’inglese e dello spagnolo, nonché delle loro varianti plurime, apre la via a considerazioni sul meticciamento metalinguistico rispetto, non solo, a due lingue riconosciute, ma anche alle loro possibili riconnotazioni.