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FABRIZIO D'AVENIA

"È tempo di rimedii per le conscienze, per il Stato e per le regalie". Giacomo Longo, giudice della Regia Monarchia di Sicilia negli anni della dominazione sabauda

Abstract

La dinastia sabauda all’atto del suo insediamento nel Regno di Sicilia “ereditò” una pesante controversia con la Sede Apostolica, scoppiata appena qualche anno prima e passata alla storia come “controversia liparitana”. Il conflitto riguardava la particolare giurisdizione ecclesiastica, unica nell’Europa cattolica, goduta dai sovrani del Regno, discendente dall’antico privilegio dell’Apostolica Legazia e operante attraverso il Tribunale della Regia Monarchia. Il saggio si propone di ricostruire il significato di svolta religiosa e culturale di cui tale contrasto fu caricato nelle intenzioni e nelle azioni di uno dei più stretti collaboratori del governo piemontese nell’isola, il giurista ed erudito messinese Giacomo Longo (1658-1738).