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FABRIZIO D'AVENIA

Élite senza frontiere dentro e fuori la Monarchia spagnola

Abstract

La storiografia europea sulla Monarchia spagnola, indipendentemente dai complessivi quadri interpretativi ("composite monarchy", "sistema imperiale", "monarquía católica"), va esplorando negli ultimi anni la permeabilità dei suoi spazi, aperti alla circolazione di individui e gruppi al servizio degli Asburgo. Tale mobilità tra le discontinue (non solo geograficamente) frontiere di reinos e province spagnole (America compresa) ha riguardato in particolare quelle élite che, forti del sostegno di reti familiari e clientelari di potere, hanno più di altre contribuito alla costruzione e al funzionamento della Monarchia iberica "sub specie imperii". Lo spettro dei protagonisti e degli spazi della loro mobilità all’interno della "Monarquía" è assai ampio: esponenti di famiglie “organiche” alle élite urbane iberiche, da quelle andaluse – operanti in città strategiche dal punto di vista politico o economico (Cadice, Granada) o in centri minori (Baza) – a quelle galiziane, e funzionari al servizio degli Asburgo in delicati contesti politico-diplomatici come la Curia romana (ambasciatori e agenti), la corte imperiale (vicecancellieri) e il Ducato di Milano (militari).