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CIPRIANO DI MAGGIO

Foglio 607 Corleone

  • Autori: CATALANO R; AGATE M; AVELLONE G; BASILONE L; SULLI A; ALBANESE C; BARCHI M; BONOMO S; CARUSO A; DANGELO U; DI MAGGIO C; GASPARO MORTICELLI M; GUGLIOTTA C; MALLARINO G; MULE' M; SCICOLONE G; SOMMA R; SPROVIERI R; TORRE S; VERNUCCIO S
  • Anno di pubblicazione: 2005
  • Tipologia: Altro
  • Parole Chiave: Rilevamento geologico, Stratigrafia, Tettonica, Sicilia.
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/1983

Abstract

Il Foglio 607 "Corleone" della Carta Geologica d'Italia in scala 1:50.000 è stato realizzato nell'ambito dl Progetto Carg con i fondi della Legge 438/95 (finanziamenti '96) tramite convenzione tra Servizio Geologico Nazionale (ora ISPRA) e la Regione Siciliana. L'area del Foglio ricade nella Provincia di Palermo, ricopre una parte della depressione morfostrutturale compresa tra i Monti di Palermo a nord ed i Monti Sicani a sud. La carta geologica è il risultato della esecuzione di rilievi originali nella gran parte del foglio e della revisione, da parte del gruppo di lavoro, di carte rilevate tra gli anni '70 e '90 nel settore settentrionale dello stesso. I rilevamenti originali e le revisioni sono stati eseguiti alla scala 1:10.000, su sezioni topografiche della Carta Tecnica Regionale messa a disposizione dalla Regione Siciliana, Assessorato Territorio ed Ambiente, che ha fornito anche rilievi aerofotogrammetrici sui quali sono state condotte le analisi morfostrutturali. I depositi quaternari sono stati cartografati con particolare accuratezza, applicando le norme emanate dall'APAT, ora ISPRA (SGN, 2001). Sono stati cartografati e classificati i principali fenomeni di dissesto geomorfologico che riguardano anche i depositi coerenti interessati da movimenti gravitativi profondi di versante. Il criterio adottato nelle diverse fasi del rilevamento e della rielaborazione cartografica è basato sulla necessità di un immediato riscontro sul terreno dlle varie litologie e degli elementi tettonici. Questo approccio tiene conto dell'analisi di facies dei carbonati e dei terrigeni, sviluppata negli anni '80-'90, che aveva permesso il riconoscimento di grandi corpi geologici, con l'individuazione di differenti unità paleogeografiche depositatesi in domini paleogeografici. Lo studio delle facies dei terreni affioranti ha consentito di individuare successioni paleozoiche-cenozoiche appartenenti a paleodomini crostali differenti. In seguito allo scollamento dal loro basamento i corpi geologici, definiti come prima detto, sono oggi esposti nella catena siciliana a formare una pila di unita' tettoniche. Per la definizione spaziale di questi corpi e per la loro caratterizzazione interna sono state utilizzate le unita' stratigrafico-strutturali (U.S.S.). Oltre che dai dati di superficie, i rilievi del Foglio "Corleone" si giovano dei risultati provenienti dall'interpretazione di una fitta maglia di profili sismici a riflessione che attraversa l'area del foglio, forniti da ENI/AGIP. I dati di sottosuolo, calibrati da pozzi per idrocarburi, consentono di riconoscere i rapporti tra i corpi geologici in profondità e di ricostruire la continuità spaziale delle unità tettoniche fino alla profondità di qualche migliaio di metri.