Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

ALESSANDRA DINO

Mondi contaminati, narrazioni di donne

Abstract

La prospettiva narrativa femminile sull’universo mafioso è un utile grimaldello per destrutturare i luoghi comuni attraverso uno sguardo decentrato e originale. Una narrazione che interroga il senso del raccontare, pervenendo a stili “contaminati”. Ci si trova così a soggiornare dentro un circolo ermeneutico che lega soggetto e oggetto della ricerca dentro la sfera fluida di “identità circolari”: un testo senza precisi confini poiché – come ricorda Julia Kristeva – il soggetto parlante è impensabile fuori dal suo racconto e dal suo raccontarsi. Per non farsi sopraffare dalla magia dello specchio, dalla seduzione auto-riflettente della Medusa, occorre scegliere dove posizionarsi, ancorandosi agli spazi simbolici da cui il racconto prende voce. Ma come accade negli aforismi di Kafka, nessun ancoraggio è solido e, durante tragitto, occorre continuamente rivedere rotta e strumenti: diverse sono le narrazioni in base ai luoghi, ai soggetti e ai punti di vista, alle discipline che interrogano.