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ALESSANDRA DINO

Affari e complicità mafiose tra Palermo e Punta Raisi

Abstract

La storia dello scalo aeroportuale di Punta Raisi – oggi intitolato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – prende avvio nel secondo dopoguerra, in coincidenza con l’incremento del traffico aereo civile nei cieli del capoluogo siciliano, terzo in Italia per numero di transiti di passeggeri e merci, con cifre non più sostenibili dall’aeroporto militare di Boccadifalco. Tutto inizia con la costituzione, nel 1953, del Consorzio Autonomo per l'Aeroporto di Palermo, con l’obiettivo di realizzare il progetto di una nuova infrastruttura civile a pochi passi dal centro urbano, pronta a sostenere la concorrenza con i migliori scali del Paese e a rilanciare la modernizzazione dei commerci e della società siciliana. Il nuovo aeroporto, in effetti, di lì a poco sarebbe riuscito a condizionare la vita e la storia di Palermo, mutando caratteri e assetti sociali dei paesi limitrofi alla stazione aeroportuale, contribuendo a radicarvi precisi interessi mafiosi e divenendo crocevia di traffici criminali e di speculazioni illecite.