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VIRGILIO CALECA

Parassitizzazione di Bactrocera oleae su olivo coltivato e selvatico in Sicilia e nel Western Cape (Sud Africa)

Abstract

Nel 2009 e nel 2010 in Sicilia e nella regione del Western Cape (Sud Africa) sono stati condotti studi sulla parassitizzazione della mosca delle olive, Bactrocera oleae, raccogliendo i frutti su piante di olivo coltivato (Olea europaea ssp. europaea) e selvatico (O. europaea ssp. oleaster in Sicilia, O. europaea ssp. cuspidata in Sud Africa); le piante delle due sottospecie erano non trattate e distanti pochi metri. I campioni sono stati raccolti nell’arco di quattro mesi in Sicilia e di due mesi in Sud Africa. Per i campioni di olive sono stati registrati gli attacchi di B. oleae (punture di ovideposizione e fori d’uscita) e il diametro equatoriale. Le olive attaccate da B. oleae in Sicilia sono state il 69% nell’olivo coltivato e il 50% nell’olivastro. Nel Western Cape dall’olivo selvatico è sfarfallata anche Bactrocera biguttula (8% del totale delle Bactrocera spp.); l’attacco dei tefritidi è stato riscontrato sul 27% delle drupe dell’olivo coltivato e sul 17% dei frutti dell’olivo selvatico. In Sicilia il parassitoide più abbondante sia su olivo coltivato che su olivastro è risultato il braconide Psyttalia concolor seguito dall’eulofide Pnigalio mediterraneus; per la prima volta in Sicilia è stato ritrovato l’eulofide gregario Baryscapus silvestrii. Nel Western Cape da olive di O. europaea ssp. cuspidata sono sfarfallati tre braconidi: Utetes africanus, Psyttalia lounsburyi, e qualche esemplare di Bracon celer; dall’olivo coltivato sono sfarfallati soltanto gli ultimi due braconidi. Nonostante nelle due regioni si ritrovano differenti specie di parassitoidi e due differenti sottospecie di olivo selvatico, entrambi con drupe di piccole dimensioni (diametro 7-8 mm), la parassitizzazione su B. oleae dovuta ai braconidi è molto maggiore sulle drupe di olivo selvatico (43% in Sicilia, 24% in Sud Africa) rispetto a quella sull’olivo coltivato (8% in Sicilia, 4% in Sud Africa). E’ stata riscontrata una chiara correlazione negativa tra il diametro della drupa e il livello di parassitizzazione. I braconidi parassitoidi che nelle differenti aree del mondo risultano più specializzati nella parassitizzazione di B. oleae, evolutisi sulle piccole drupe dell’olivo selvatico, hanno un ovopositore non più lungo di 2,5 mm e appaiono in evidenti difficoltà nel parassitizzare le larve di terza età della mosca su drupe di maggiore diametro che caratterizzano l’olivo coltivato.