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VIRGILIO CALECA

Contenimento naturale di Bactrocera oleae (Rossi): clima o parassitoidi? Confronto tra Western Cape (Sud Africa) e Sicilia

  • Autori: Caleca, V; Giacalone, C; Maltese, M; Tortorici, F
  • Anno di pubblicazione: 2017
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/225834

Abstract

Bactrocera oleae (Rossi), mosca delle olive, è presente anche in Sud Africa, ma finora non si sono avute notizie di infestazioni economicamente rilevanti negli oliveti. L’accertata presenza di un maggior numero di braconidi parassitoidi della mosca delle olive rispetto alle aree mediterranee è stata ed è considerata da molti autori la principale causa di queste minori infestazioni, senza che però siano stati eseguiti in Sud Africa adeguati studi sulle infestazioni da B. oleae e sui fattori cli- matici delle aree interessate. Analizzando recenti dati sui livelli d’infestazione di B. oleae registrati su olivo coltivato e selvatico nel Western Cape e in Sicilia, appaiono simili in una normale annata fino a metà estate, ma sono nettamente differenti a fine estate-inizio autunno, quando in Sicilia il clima diviene più umido. Da una puntuale analisi dei corrispondenti dati climatici registrati nelle due aree è infatti emersa una sostanziale differenza nel decorso più caldo e secco degli ultimi tre mesi precedenti la raccolta nel Western Cape; questo periodo invece in Sicilia è caratterizzato da temperature più fresche e un aumento dell’umidità relativa che favorisce l’impennata delle infestazioni di B. oleae. Nei quattro mesi presi in considerazione si rileva anche una significativa differenza nell’escursione termica, maggiore nel Western Cape, dovuta a minime notturne più basse. Da un confronto dei livelli di parassitizzazione di B. oleae del Western Cape (Sud Africa) e dell’area costiera della Provincia di Trapani, recentemente registrati su olivo colti- vato e selvatico (Olea europaea subsp. cuspidata in Sud Africa, Olea europaea subsp. europaea var. sylvestris in Sicilia) non sono emerse sostanziali differenze quantitative, pur confer- mando che in Sud Africa i principali parassitoidi sono tre bra- conidi (Utetes africanus (Szépligeti), Psyttalia lounsburyi (Silvestri) e Bracon celer (Szépligeti)), con il primo preva- lente sull’olivo selvatico e l’ultimo sul coltivato, mentre in Sicilia il braconide parassitoide Psyttalia concolor (Szépligeti) prevale sia sull’olivo selvatico che sul coltivato. Comunque in entrambe le aree la parassitizzazione su B. oleae non rag- giunge elevati ed efficaci livelli. Il clima, e non la parassitizzazione dovuta ai braconidi, appare il più importante fattore di contenimento di B. oleae anche in Sud Africa. L’introduzione di parassitoidi specifici della mosca delle olive è necessaria nelle aree colonizzate di recente dove essi mancano, ma i tentativi di fornir loro una maggiore dis- ponibilità di larve dell’ospite mediante l’impianto di cultivar d’olivo a maturazione e permanenza dei frutti più differen- ziata, potrebbe produrre risultati certamente più negativi che positivi nei confronti della presenza e dei livelli d’infesta- zione di B. oleae sull’olivo coltivato, come avviene nelle aree pandacie dove cresce spontaneo l’olivastro.