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TIZIANA CAMPISI

LA SFIDA CONTEMPORANEA DELLA TRADIZIONE COSTRUTTIVA: RICOSTRUIRE LO SPAZIO. SISTEMI VOLTATI IN PIETRA REALIZZATI IN CANTIERE E NEI LABORATORI DIDATTICI UNIVERSITARI

Abstract

Nel cantiere di recupero e/o restauro, così come nelle versatili accezioni della ricerca universitaria sui temi della costruzione storica, non è infrequente imbattersi negli studi stereotomici sull’analisi e la riproposizione di sistemi voltati, talora originali – per alcuni versi anche complessi - per geometria costitutiva, apparecchiatura, opere di carpenteria preliminare/sussidiaria. Le intuizioni del progettista originario, la codifica della regola dell’arte desunte dalla trattatistica di genere diventano elementi fondamentali per il cosiddetto “cantiere della conoscenza”, fase preliminare propedeutica qualora si debba intervenire nella riproposizione di questi sistemi voltati poiché scomparsi a seguito di crolli, incolte demolizioni o stravolgimenti della fabbrica primigenia. Ne derivano veri e propri capitoli di “architettura tecnica” desunti dai documenti di cantiere coevi, dalla lettura in situ degli edifici che si studiano o su cui si interviene, per i quali la storia della costruzione non rimane una lingua morta ma contemporanea, la sola utile a suggerire le linee guida che indirizzano poi la ricostruzione filologica, a dettare il passo delle procedure da seguire nella conoscenza del materiale lapideo da utilizzare, il taglio della pietra, i modi di realizzare l’apparecchio, eventuali presidi da introdurre per il miglioramento tecnologico-strutturale, oltre che per l’attenuazione della vulnerabilità sismica. Lo studio della genesi stereotomica e della successiva fase esecutiva – spesso legata alla perizia artigianale di intere categorie di maestranze specializzate – può risultare una chiave di studio applicato non solo cantieristico, ma anche didattico con la proposizione - nelle scuole di Ingegneria ed Architettura - di workshops/laboratori specifici che insegnano fin da subito agli studenti/futuri progettisti – un “saper fare” facilmente spendibile nelle ricadute professionali. Questo studio descrive casi studio, esperienze di cantieri di restauro e di recupero siciliano nonché raccontare il “Laboratorio di stereotomia” effettuato sia nel 2016 che quest’anno per i corsi della classe LM4 presso il Dipartimento di Architettura (D’ARCH) dell’Università di Palermo.