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TIZIANA CAMPISI

Il destino delle cupole, tra crolli, demolizioni, consolidamenti e ricostruzioni_The destiny of domes, through collapses, demolitions, reinforcements and reconstructions

Abstract

Le cupole sono sempre state opere di grande impegno costruttivo e di sperimentazione statica. L’ardita realizzazione o il semplice mancato crollo delle stesse rendeva celebre il progettista e la fabbrica in cui la cupola veniva inserita (spesso anche in un secondo momento, rispetto al primigenio nucleo), allo stesso modo i frequenti collassi ed i dissesti ne segnavano gli insuccessi e le qualità, sia nelle ricostruzioni che nei consolidamenti. Se il sisma costituiva il pericolo maggiore, non minore era il rischio correlato alla costruzione malfatta, prassi costante in aree marginali, che veniva spesso mascherata da finiture di alta qualità. I frequenti disastri fin dall’epoca post-rinascimentale condussero a studi specifici riguardo le conformazioni più opportune, le caratteristiche fisiche dei materiali lapidei e la convenienza dell’aggiunta di elementi in legno e ferro, in grado di contrastarne le spinte. Contestualmente si svilupparono i sistemi di consolidamento, adattando alle cupole le tecniche consuete nelle costruzioni murarie e nelle volte di minore comples-sità: dalla risarcitura lapidea in mattoni o con espedienti stereotomici quali i blocchi lapidei a doppia coda di rondine, agli incatenamenti metallici che dovevano tenere conto di questioni specifiche, tra le quali: dilatazione termica, prote-zione ed impermeabilizzazione, accessibilità per verifiche e manutenzioni, posizione migliore ai fini statici ed estetici, presenza di carichi eccezionali quali i lanternini sommitali,sistemi di messa in opera e rapporto con le finiture decorati-ve e protettive. Dove non era possibile consolidare, le cupole venivano ricostruite utilizzando nuove conoscenze e mate-riali. In tempi più prossimi si è fatto largo ricorso al calcestruzzo armato per consentire il mantenimento di opere dan-neggiate, ovvero sono state ricostruite interamente cupole crollate per danni bellici o cause diverse. Si analizzano le applicazioni dei principi generali su casi concreti di danneggiamenti, interventi di consolidamento o ricostruzione che hanno interessato sia i monumenti più conosciuti che le cupole siciliane.