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MAURIZIO CARTA

Città Metropolitane: dall’eco-sistema funzionale al super-organismo di sviluppo

Abstract

La crisi strutturale entro cui siamo avviluppati da più di un lustro chiede di essere affrontata, non solo come una messa a punto dei modelli di sviluppo consolidati – che hanno generato la crisi – ma soprattutto come occasione fertile per una radicale metamorfosi dei protocolli di sviluppo, dei modelli insediativi e dei processi produttivi. Mentre in Europa molti paesi hanno avviato con decisione la revisione sia della architettura istituzionale che dei modelli di sviluppo locale, in Italia le politiche di governo del territorio hanno attuato interventi palliativi, quando non addirittura pro-ciclici rispetto alla crisi. Soprattutto nel Mezzogiorno, i territori rurali in declino, le città sfigurate dal degrado, e l'imprenditoria manifatturiera locale sgretolata dalla crisi economica hanno tentato azioni propulsive che hanno simulato una parvenza di vitalità, di rigenerazione urbana, di riattivazione del sistema economico. Ma all’esaurimento dell’effetto immediato dell’azione pubblica, i territori rigenerati tornano a essere desolanti luoghi del declino. In questo scenario, l’unica strada efficace è il ritorno a un’etica della responsabilità della selezione e della valutazione, alleata con un’etica del risultato e non solo del processo. E sono proprio le Città Metropolitane – nella nuove configurazioni in corso di elaborazione – a costituire importanti selettori di risorse, potenti generatori di ricchezza, efficaci attivatori di opportunità di lavoro e di crescita della produttività, ma solo se in grado di agire come propulsori creativi e sostenibili delle rispettive economie nazionali e regionali. Le analisi delle agenzie internazionali mostrano un ruolo trainante dei sistemi metropolitani rispetto ai contesti di appartenenza, realizzando un differenziale positivo del loro PIL, attraendo popolazione, generando economie da agglomerazione, offrendo i vantaggi della specializzazione e quelli della diversità dovuti alle maggiori dotazioni di capitale (umano e fisico). Tuttavia nelle medesime città metropolitane si concentrano alti tassi di disoccupazione, fenomeni accentuati di esclusione sociale, elevati indici di criminalità e soprattutto insostenibili costi di congestione.