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GIOVANNI CORSELLO

IPEREOSINOFILIA IN MALATTIA DI KAWASAKI: INDICE DI RISCHIO DI PATOLOGIA CARDIACA IN UNA CASISTICA PEDIATRICA SICILIANA

  • Autori: G. Vitaliti, D. Romano, M. Rotolo, F. Cardella, G. Corsello, T.S. Aronica, E. Gucciardino, M.C. Maggio
  • Anno di pubblicazione: 2019
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/368231

Abstract

La malattia di Kawasaki (MK) è una vasculite sistemica con possibile coinvolgimento cardiaco, coronarite e/o aneurismi coronarici (CAL), la cui diagnosi talora è resa complessa specie in forme atipiche e/o incomplete. Alcuni autori evidenziano il rilievo di eosinofilia >350/mm3, soprattutto in pazienti con resistenza alla terapia con immunoglobuline (IVIG). Infiltrato eosinofilo è stato documentato, inoltre, nelle coronarie di pazienti con CAL. Nel periodo 2015 -2018, presso la Clinica Pediatrica di Palermo, abbiamo studiato 17 bambini (13 M; 4 F; età: 5-146 mesi: Mediana: 24 mesi) con diagnosi di MK. 11/17 (65%; 8 M; 3 F) hanno avuto alterazioni cardiologiche; fra questi 7/11 (64%) con associata ipereosinofilia > 700/ mm3, 4/11 (36%) con eosinofili < 300/mm3. In 9/17 (53%) gli eosinofili erano >350/mm3 con CAL e/o versamento pericardico in 7/9; in 8/17 (5 M; 3 F) (47%) gli eosinofili erano > 700/mm3 (730-2300), con CAL e/o il versamento pericardico in 7/8 (88%). La mediana dell'età era 26,5 mesi nel gruppo di pazienti con ipereosinofilia (29 mesi nei M, 24 mesi nelle F), La mediana dell'età nei pazienti con alterazioni cardiologiche senza ipereosinofilia era 19 mesi. La conta degli eosinofili non era correlata alla mancata risposta alle IVIG, ma nei pazienti trattati con steroidi abbiamo documentato una più rapida normalizzazione della stessa. Dall'analisi di questi dati si evince che l'ipereosinofilia periferica è frequente nella fase acuta della MK. Pertanto, in pazienti con diagnosi dubbia, l'ipereosinofilia può supportare la diagnosi ed identificare precocemente i pazienti a rischio di interessamento cardiaco. La persistenza di ipereosinofilia > 1.000/mm3 dopo l'infusione di IVIG, è risultata sempre associata a dilatazione coronarica, ma non è correlata alla risposta alle IVIG stesse. I pazienti trattati con steroidi in fase acuta tendono a normalizzare più rapidamente la conta eosinofila, la cui persistenza dopo due mesi dall'esordio, tuttavia, è correlata ad atopia.