Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

ANDREA COZZO

DANNO, RISARCIMENTO E RICONOSCIMENTO DELL’“ALTRO” NELLA GESTIONE DEI CONFLITTI IN OMERO

Abstract

Atto ingiusto, reato? Nel mondo omerico abbiamo a che fare: 1. con atasthalìai (in Omero solo al plurale), cioè con “eccessi-volontari-e-consapevoli fondati-sulla-fiducia nella-propria-forza/capacità/potere”, di cui si è responsabili (mentre non si è responsabili o si è innocenti se si obbedisce a cause materiali/umane di forza maggiore), o 2. con àte, l’offuscamento mentale che rovina se stessi e a volte gli altri e che si è avuto per propria imprudenza, mancanza di calcolo o perché gli dei puniscono di una precedente offesa fatta loro. In quest’ultimo caso, si può rimediare oppure bisogna aspettare i tempi della divinità. Nel caso di offese ad altri uomini, bisogna risarcire materialmente e moralmente in vista della riconciliazione: a questo scopo ci si aspetta che dirigano la loro azione tanto l’offensore quanto l’offeso quanto ancora l’eventuale figura arbitrale chiamata ad intervenire tra loro. Inoltre, la responsabilità è in solido, sia sul piano religioso sia sul piano umano.