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ALESSANDRA CARRUBBA

Prove di coltivazione di Hypericum perforatum in ambiente mediterraneo

  • Autori: Lazzara, S; Carrubba, A; Napoli, E
  • Anno di pubblicazione: 2014
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/109146

Abstract

La possibilità di introduzione dell’iperico negli ordinamenti colturali mediterranei richiede la definizione di numerosi aspetti relativi alla tecnica di coltivazione, il cui approfondimento permetterebbe di ottimizzare le rese sia sul piano della quantità che della qualità, rispettando al contempo il criterio della massima efficienza nell’uso delle risorse produttive. Accessioni di H. perforatum ottenute da seme proveniente da tre diverse aree italiane (nord-Trento, centro-Siena e sud-Agrigento) sono state coltivate sia in pieno campo che in vaso. La raccolta delle sommità fiorite è stata effettuata tra giugno e luglio dell’anno successivo a quello della semina (massima fioritura). Contemporaneamente, su un campione rappresentativo di 5 piante per ogni tesi, sono stati rilevati: altezza pianta, numero di fusti con e senza fiori, peso fresco della pianta intera e delle sommità fiorite, peso erboristico (essiccato all'aria e all’ombra) e peso secco (essiccato in stufa a 105 °C per 24 hh). Campioni rappresentativi di sommità fiorite essiccate sono stati sottoposti ad estrazione in etanolo, per determinarne le rese in ipericina, iperforina e pseudoipericina. Le diverse provenienze hanno evidenziato interessanti differenze nei periodi di fioritura, nelle quantità di prodotto commerciale raccolto e nel contenuto in principi attivi, con una risposta produttiva particolarmente soddisfacente da parte dell’accessione siciliana.