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MARIO BARBAGALLO

IL TESTAMENTO BIOLOGICO NEL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA: CONSIDERAZIONI BIOETICHE E SUGGERIMENTI NELLA PRATICA CLINICA

  • Autori: Vernuccio, L.; Sardella, A.; Cocita, F.; Belluzzo, F.; Sgarito, C.; Alcamo, R.; Culotta, V.; Inzerillo, F.; Dominguez, L.; Barbagallo, M.
  • Anno di pubblicazione: 2017
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/251339

Abstract

La demenza rappresenta oggi una delle principali priorità del sistema sanitario, in termini sia clinici che assistenziali, con un importante impatto sulla popola-zione mondiale. Un recente report redatto dalla comunità scientifica ha evidenziato come circa 46 milioni di soggetti hanno ricevuto diagnosi di demenza nel corso del 2015. Il trend intrapreso suggerisce che questa cifra possa aumentare progressivamente in futuro: è stimato che circa 130 milioni di persone saranno affette da demenza nei prossimi quarant’anni. Nonostante la cruda sincerità di tali numeri, il progresso delle conoscenze cliniche nel campo delle demenze non sempre ha progredito di pari passo con il miglioramento dei molteplici aspetti sanitari e assistenziali che riguardano un paziente affetto da demenza. Generalmente si rischia di intendere il declino cognitivo come una normale conseguenza dell’invecchiamento, pertanto inesorabile. È importante sottolineare come il paziente con demenza, rispetto a pazienti affetti da patologia di diversa natura, abbiano meno possibilità di esprimere autonomamente le proprie volontà a causa della nefasta progressione della malattia che lo rende gradualmente meno consapevo-le del proprio quadro clinico e delle proprie necessità terapeutiche ed assistenziali. La delicata connotazione bioetica delle demenze è attualmente oggetto di dibatti-to, essendo sensibile a svariate interpretazioni di natura medico-legale.