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LUIGI BADALUCCO

DINAMICA DEI NITRATI E MINERALIZZAZIONE DEL CARBONIO IN UN SUOLO A VIGNETO IN AMBIENTE SEMIARIDO

  • Autori: Laudicina, VA; Mancuso, D; Novara, A; Parisi, M; Santoro, A; Palazzolo, E; Gristina, L; Badalucco, L
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Tipologia: eedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/92208

Abstract

La gestione agronomica del vigneto in ambiente semiarido è spesso caratterizzata sia dalle frequenti lavorazioni del suolo che dall’apporto di fertilizzanti inorganici, in particolare azotati. Tale gestione, congiuntamente alle caratteristiche pedo-climatiche tipiche dell’ambiente semiarido, causa spesso un depauperamento del contenuto in sostanza organica del suolo e, dall’altro lato, incrementa il rischio di dilavamento di nitrati dal suolo. Al fine di controbilanciare tali effetti indesiderati, sono state introdotte nella gestione del suolo a vigneto tecniche di agricoltura conservativa, quali l’introduzione delle cover crops e l’interramento, previa trinciatura, dei residui di potatura, oltre alla riduzione delle lavorazioni del suolo. Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare gli effetti delle cover crops, dell’interramento dei residui colturali, previa trinciatura, e della concimazione inorganica sulla dinamica dei nitrati nel suolo e sulla mineralizzazione del C organico in un ambiente semiarido. L’area di studio ricade a Menfi (AG; 37°35′11″ N; 13°02′47″ E). In tale area, 8 tesi derivanti dalla presenza/assenza di tre fattori sperimentali (concimazione con urea, cover crops, interramento residui potatura) sono state confrontate. Se non interrati, i residui di potatura sono stati rimossi. Durante l’annata agraria 2010/2011, ovvero dopo 3 anni dall’inizio della sperimentazione, sono stati effettuati 6 prelievi di campioni di suolo, distinti temporalmente: un campionamento prima della semina della cover crop (novembre), un campionamento prima dello sfalcio della cover crop e dell’interramento dei residui di potatura e dei concimi (fine marzo), e i rimanenti 4 campionamenti con cadenza pressoché mensile (maggio, giugno, luglio, settembre). Sui campioni di suolo sono stati determinati, tra gli altri parametri, l’N nitrico e, in corrispondenza dell’interramento dei residui colturali, il tasso di mineralizzazione del C organico. L’N nitrico ha mostrato valori compresi tra 1.8 e 71.2 mg NO3- kg-1, con valori significativamente più elevati nelle tesi concimate con urea. Nel corso dell’annata agraria, il contenuto in nitrati nel suolo ha mostrato differenze significative nel tempo, con picchi massimi dopo circa un mese dall’applicazione dell’urea. Dai risultati è emerso anche che l’interramento dei residui di potatura ha indotto un abbassamento del livello dei nitrati, rispetto alle tesi senza interramento. La percentuale di C mineralizzato, rispetto al C organico totale, è risultata variabile da 0.3 a 2.5%, con valori più elevati nelle tesi concimate con urea. La concimazione minerale ha avuto il peso maggiore (F=377.9***) nell’influenzare la percentuale di C mineralizzato, seguita dai residui di potatura (F=46.1**) ed infine dalla presenza della cover crop (F=13.7**). Concludendo, si può affermare che l’interramento dei residui di potatura sembra svolgere un effetto buffer nei confronti del dilavamento dei nitrati dal suolo, mentre l’applicazione dell’urea incrementa notevolmente la mineralizzazione del C.