Il diavolo, il turco, il giudeo. Rappresentazioni dell’«altro» nella cultura tradizionale siciliana
- Autori: Buttitta I
- Anno di pubblicazione: 2020
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/498740
Abstract
Oggi forse più di ieri, la ricerca affannosa dell’identità sospinge verso la creazione «di un’alterità assoluta che incombe come un nemico minaccioso» (al-T. Labīb 2006: 29). E questa richiesta di identità collettiva si cimenta nel recupero, nella costruzione, talora nell’invenzione di memorie condivise, nella costruzione e ri-costruzione di un ipotetico passato comunemente vissuto che si fonda su eventi, reali o immaginari (e per questo non meno “veri”) considerati cruciali (Lewis 2000: 27). Il turcu niuru, o più semplicemente u turcu, figura archetipica dell’immaginario mitico-rituale, condensato «di ogni pregiudizio antiarabo e anti islamico» (Said 2001: 35) era e resta, a dispetto di ogni mutamento storico, di ogni riconsiderazione e ridefinizione del ruolo della cultura Occidentale, bianca e cristiana, un soggetto «contenuto e rappresentato da un sistema di categorie preesistenti» (Said 2001: 46) che lo propongono come straniero non solo alla comunità ma anche e soprattutto all’umanità (Fabietti 1994: 173), dunque un nemico, anzi il nemico.