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GIULIA BONAFEDE

Città, economia circolare e pianificazione urbanistica

Abstract

Il progressivo sviluppo delle interdipendenze economiche a scala globale ha influenzato anche la rapida crescita della produzione d’inquinanti e rifiuti di ogni sorta, richiamando l’attenzione della comunità europea e delle nazioni unite sulle politiche urbane, la loro efficacia e la loro integrazione. Le città e le regioni urbane costituiscono le maggiori aree di criticità dove si concentra la maggiore produzione di rifiuti urbani con impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Per lungo tempo l’aumento dei rifiuti urbani è stato considerato, come altri inquinanti, un problema alla coda di ogni processo produttivo e di consumo ed è stato affrontato con strumenti settoriali, come direttive europee e piani di smaltimento dei rifiuti a livello regionale, trascurando la dimensione urbana. In alcuni periodi, l’urbanistica italiana ha mostrato una certa riluttanza a trattare l’argomento, considerato marginale ed esclusivo dominio dell’ingegneria sanitaria, ignorando i suoi effetti sul paesaggio urbano. Tuttavia la maturazione della consapevolezza a livello internazionale ha prodotto un nuovo approccio sistemico che tende a rendere esplicite le declinazioni dello sviluppo sostenibile in ambiente urbano e le sue connessioni con il paesaggio. Il tentativo è scollegare la crescita economica dall’impatto ambientale promuovendo modelli di sviluppo focalizzati sull’economia circolare, che implica la riconversione dei rifiuti in risorse, attraverso differenti strumenti economico-finanziari e soprattutto attraverso una strategia di gestione della gerarchia dei rifiuti entro ambiti territoriali ottimali rispettando il principio di autosufficienza e prossimità. In Italia i piani territoriali di coordinamento dovrebbero armonizzare strategicamente diverse tipologie di politiche ambientali e i piani urbanistici con la protezione del paesaggio. A questo livello di pianificazione le grandi infrastrutture di gestione dei rifiuti sono localizzate attraverso analisi d’idoneità, con riferimento alle loro tecnologie e dimensioni, programmate dalle regioni. Tuttavia la gestione dei rifiuti gioca un ruolo strategico a tutti i livelli di pianificazione, dalla scala regionale alla progettazione urbana, al fine di salvaguardare il paesaggio e migliorare la qualità della vita degli abitanti. Questo significa non solo esplorare attivamente approcci integrati nel settore dei rifiuti, ma anche costruire una rete efficiente di piccole e innovative attrezzature di servizio per la raccolta dei rifiuti adatti alle differenti morfologie del tessuto urbano. Sia nei centri storici sia nei quartieri periferici, ogni tipologia di edifici, strade, piazze e spazi aperti, che distinguono il paesaggio urbano, implica una specifica soluzione per il rinnovo urbano risultante da attente analisi. Questo studio, di conseguenza, mira a evidenziare alcune questioni critiche dell’urbanistica e il suo apparato normativo, che dovrebbe includere nell’ambito degli standard urbanistici, attrezzature avanzate per gestire i flussi dei rifiuti a sostegno dell’economia circolare e della qualità della vita nelle città e nelle regioni urbane. Il capitolo si basa sulla necessità d’integrazione tra la pianificazione urbanistica e le politiche ambientali, che coinvolge l’uso di soluzioni tecnologiche innovative applicate al tessuto urbano. Emergono dalla ricerca applicata alcuni sintetici suggerimenti che sono delineati per implementare approcci più intelligenti della gestione dei rifiuti in Sicilia, nelle città di piccole dimensioni siciliane o nei quartieri periferici come opportunità per la loro rigenerazione ecologica. La rete della raccolta differenziata e di piccoli impianti di riciclo giocano di fatto il ruolo di un particolare tipo di servizio ecologico la cui diffusione risulta preziosa per il metabolismo urbano, contribuendo a costruire infrastrutture effettivamente più verdi che comprendono un mosaico di proposte ec