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FRANCESCO BIONDO

RECENSIONE DI MASSIMO LA TORRE, NOSTRA LEGGE È LA LIBERTÀ. ANARCHISMO DEI MODERNI, DERIVE APPRODI, ROMA 2017

Abstract

Il testo qui recensito costituisce un sasso nello stagno del dibattito sulla giustificazione delle istituzioni giuridiche, sasso lanciato da uno dei più eminenti filosofi del diritto italiani. Il sasso è costituito dalla dottrina politica “anti-giuridica” per definizione: l’anarchismo. E che tale sasso sia lanciato in uno “stagno”, e non in un “torrente” di idee, ci sembra dato dal fatto che ormai sembra cristallizzato un consenso generale tra i filosofi del diritto circa il primato del liberalismo politico (J. Rawls), o di forme di repubblicanesimo parassitarie del liberalismo politico (J. Habermas), su altre dottrine politiche alternative quando si discute dell’obbligo di obbedire al diritto. Il testo del Professor La Torre, che raccoglie e rimaneggia vari interventi pubblicati nell’arco di un ventennio, si presenta come un tentativo di rinverdire la tradizione anarchica mostrando il legame concettuale tra anarchismo e dottrina dell’obbligo politico nell’età moderna. Contro tale vulgata l’autore riesce in un agile percorso di natura soprattutto storica ad demolire i luoghi comuni, propri della vulgate sia marxista sia liberale prima citate, circa l’anarchismo, dedicando ogni capitolo a un autore anarchico la cui opera mostra i limiti delle tradizioni storiografiche prima citate.