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CLELIA BARTOLI

RECENSIONE A R. Guha, G.C. Spivak, (introduzione di E.W. Said), Subaltern Studies. Modernità e (post)colonialismo, presentazione di S. Mezzadra, Ombre Corte, Verona 2002, pp. 144 (trad. parziale di R. Guha, G.C. Spivak (eds.), Selected Subaltern Studies, Oxford University Press, Delhi 1988)

Abstract

I Subaltern Studies sono una corrente di studi prevalentemente storici, sorta in India nei primi anni ‘80 fa e che ha avuto una straordinaria diffusione in numerose parti del mondo. Grazie alla cura di Sandro Mezzadra, è ora possibile consultare in italiano alcuni dei saggi, ormai classici, prodotti da tale esperienza di ricerca. Come spiega Said, nella sua introduzione, i subaletrn studies muovono dalla constatazione che la storia indiana sia stata scritta da un punto di vista colonialista ed elitario, sebbene gli attori principali siano stati i ceti subalterni. Da ciò proviene la necessità di una nuova narrazione del passato che offra lo spazio e l'importanza dovuta agli esclusi dalla storia ufficiale. La relativa semplicità del punto di partenza e, in fondo, la non assoluta novità del proposito (si ricordi l'ideale storiografico manzoniano) non devono far sottovalutare né la difficoltà esecutiva di tale progetto, né le sue peculiarità.