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CLELIA BARTOLI

Diritti umani e capitalismo. La libertà tra indipendenza e interdipendenza

  • Autori: Bartoli C
  • Anno di pubblicazione: 2014
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • Parole Chiave: critica dei diritti umani; Capitalismo; Marx; tipologie di libertà; Beni comuni; uguaglianza distributiva
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/356008

Abstract

I diritti umani e il capitalismo sono termini tra loro incompatibili o fanno fronte comune? Il capitalismo pone a repentaglio i diritti umani o li tutela e li diffonde? I diritti umani stanno alla base di un’organizzazione capitalistica della società o vi si scontrano e la arginano? Il saggio discute l’opinione di Marx espressa nel testo intitolato Sulla Questione ebraica, scritto in polemica con Bruno Bauer, giovane hegeliano. L’autore del Capitale, suscitando probabile sorpresa in molti degli attivisti e dei movimenti che dal suo pensiero traggono ispirazione, asserisce che i diritti umani e il capitalismo stanno dalla stessa parte della barricata. Nascono, infatti, nella medesima fase storica ed entrambi sono il prodotto dell’ideologia e del sistema borghese. Ma, al contrario di quanto credono i fautori del liberismo, non sono i capitani d’impresa e il libero mercato a servire, pur inconsapevolmente, il diffondersi dei fondamentali diritti dell’uomo. Per il filosofo tedesco, i diritti umani servirebbero il capitale. La ragione di questa affermazione sta nel fatto che la “libertà” e gli altri principali diritti sono rappresentati nelle costituzioni rivoluzionarie del XVIII secolo alla stregua di un’oggetto di proprietà: la libertà finisce dove inizia quella di un altro, esattamente come un podere. L’individuo è libero finché è solo e non interagisce con gli altri. Marx allude, però, alla possibilità che vi sia una libertà di qualità diversa, che non è inibita dallo stare in relazione, ma che si realizza proprio attraverso il legame con gli altri e con la comunità. Sulla base di questo spunto il presente saggio introduce il modello staffa e il modello stampa: si tratta di due possibili approcci alla distribuzione dei beni tutelati dai diritti umani. I modelli fanno riferimento a due invenzioni: la prima che ha condotto ad una concentrazione del potere, della ricchezza e del prestigio nelle mani di pochi, l’altra ad una loro diffusione. La differenza però non è semplicemente che un bene materiale finito, nel primo caso, sia stato fazionato in porzioni fortemente diseguali e, nel secondo caso, sia stato fatto in parti eque. Il modello stampa tratta i diritti come beni che aumentano nella condivisione; nella matematica del modello stampa la divisione ha un risultato pari a quello di una moltiplicazione.