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CLELIA BARTOLI

La città, il mercato e la legge

Abstract

Il mercato dell’usato a Ballarò è uno scampolo di Europa del III millennio rimosso dalle narrazioni ufficiali. Vi si assembrano quotidianamente centinaia di poveri che commerciano in modo del tutto informale gli scarti della società che consuma e spreca. L’inchiesta prende avvio dalla contingenza paradossale che una sede del dipartimento di Giurisprudenza si affaccia proprio sulla piazza di questo mercato. Cosicché nuove generazioni di professionisti del diritto si formano dove il diritto sembra latitare. Tale circostanza poteva restare un inopportuno accidente, se non fosse stata trasformata in un campo di ricerca. Interloquendo con i venditori, gli studenti hanno potuto estendere la loro comprensione del diritto, guardandolo dalla prospettiva dei marginali. Inoltre hanno conosciuto un’umanità che, pur stando i loro occhi, era del tutto esclusa alla loro visuale. Hanno scoperto che in quel luogo misero, caotico, sporco, a tratti violento, si realizzano esempi di eccezionale solidarietà. “Ci aiutiamo tra di noi. Anche con gli extracomunitari, siamo tutti sulla stessa barca”, spiega una venditrice. Questo volume racconta, infine, il delicato processo di rigenerazione urbana avviato da istituzioni locali, società civile e ateneo di Palermo, con mercatari e residenti, per la regolamentazione partecipata del mercato; affinché la legalità, anziché piegarsi all’interesse dei forti, possa sporgersi e farsi più prossima a chi versa in condizioni di fragilità.