Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

CELESTINO BONURA

Circolazione di MRSA in età pediatrica in ambiente ospedaliero e in comunità

  • Autori: Geraci, D.; Valenti, R.; Giuffrè, M.; Cipolla, D.; Bonura, C.; Aleo, A.; Saporito, L.; Di Noto, S.; Nociforo, F.; Corsello, G.; Mammina, C.
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Tipologia: Proceedings
  • Parole Chiave: MRSA, sorveglianza, antibiotico resistenza
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/148494

Abstract

Introduzione. Negli ultimi anni si è assistito ad un generale incremento e ad una sempre più estesa diffusione, sia in ambito ospedaliero che comunitario, di microrganismi multiresistenti. In assenza ed in attesa di trattamenti farmacologici efficaci maggiore attenzione deve essere impiegata alla realizzazione di strategie di sorveglianza mirate. Il primo isolamento di un ceppo di Staphylococcus aureus meticillinoresistente (MRSA) risale al 1961 e fu seguito da una repentina diffusione negli ospedali di tutto il mondo. Ad oggi MRSA è riconosciuto come uno dei principali agenti responsabili delle infezioni nosocomiali e le percentuali di isolamento variano da Paese in Paese in maniera notevole. In Europa la prevalenza di MRSA aumenta essenzialmente da Nord a Sud raggiungendo valori tra il 40% e il 50% in Italia. Intorno al 1990 si registrò il primo isolamento di MRSA in comunità e da allora la diffusione e gli isolamenti in comunità sono sempre più comuni. Nell'arco di pochi anni i ceppi MRSA hanno dimostrato una notevole capacità evolutiva e adattativa che desta molte preoccupazioni. Oggi è di uso comune la distinzione tra HA-MRSA e CA-MRSA utilizzata per tentare un approccio più rapido e mirato al problema ma che nelle nostre realtà non è sempre così netta. Metodi. Lo studio che abbiamo svolto presso il Dipartimento di Scienze per la Promozione delle Salute e Materno-Infantile 'G. D'Alessandro' ha come obiettivo la valutazione dell'epidemiologia di MRSA sia in ospedale che in comunità confrontando la circolazione di MRSA all'interno dell'UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) del Policlinico 'Paolo Giaccone' e quella negli asili nido comunali di Palermo. Abbiamo raccolto in totale circa 1000 tamponi nasali dai bambini degli asili e dai neonati ricoverati in UTIN. Tutti sono stati analizzati per la ricerca di MRSA. Risultati. La frequenza di isolamento di MRSA è circa del 10% tra i tamponi provenienti dall'UTIN contro il 2% dei tamponi prelevati negli asili. La frequenza di isolamento di ceppi MSSA è più elevata ma molto simile in entrambi i contesti e pari al 12% e il 15%. L'attività svolta in UTIN rientra in un programma di sorveglianza iniziato nel giugno 2009 e ad oggi ha dato risultati molto positivi riducendo la frequenza delle colonizzazioni da MRSA dal 27% (2009) al 10% (2013). Conclusioni. Le strutture assistenziali rappresentano un contesto particolarmente a rischio per la circolazione di microrganismi multiresistenti e come tali devono essere tenuti sempre sotto stretta osservazione. La sorveglianza attiva delle colonizzazioni consente di monitorare in maniera semplice, poco costosa e tempestiva i principali agenti responsabili di infezioni correlate all'assistenza. Il confronto con la situazione in comunità ha consentito di conoscere con maggiore accuratezza l'epidemiologia di MRSA. La sorveglianza è necessaria per realizzare interventi di prevenzione e controllo mirati ed efficaci.