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ARMANDO BISANTI

Potere, consenso e dissenso nell’Ystoriola Langobardorum Beneventum degentium di Erchemperto

Abstract

Diversamente da quella narrata da Paolo Diacono nella «Historia Langobardorum», la storia dei Longobardi di Benevento fra l’VIII e il IX secolo, raccontata da Erchemperto nell’«Ystoriola Langobardorum Beneventum degentium», è una storia nella quale si alternano continuamente il bene e il male, Dio e Satana, il coraggio, la virtù, l’abnegazione da un lato e, dall’altro, la viltà, il tradimento, la perfidia. Personaggi positivi e personaggi negativi – insieme alle vicende delle quali, di volta in volta, essi sono protagonisti – si susseguono nell’«Ystoriola» a ritmo incalzante, e lo storico beneventano, talora in modo palese e scoperto, più spesso in maniera ellittica e sottintesa, manifesta nei loro confronti la propria visione ideologica, politica, religiosa e anche morale, nell’esaltazione e/o nella condanna delle imprese delle singole figure. In questo saggio, dopo una presentazione generale dello storico e della sua opera, ci si sofferma su tre personaggi positivi (Arechi II, Grimoaldo III e Grimoaldo IV) e uno negativo (Landolfo). I fattori di consenso e di dissenso evidenziati da Erchemperto riguardo a tali personaggi di potere nella "Langobardia minor" ci pongono di fronte a una visione della storia non certo consolatoria, bensì dolorosa e pessimistica.