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ARMANDO BISANTI

«Hinc Tomyris Crassum male multat»: nota a Naldo Naldi, carm. var. VI 121-138

Abstract

In questa nota viene proposta l’analisi di un breve episodio che si legge nel carme ‹De virtute› (carm. var. 6, 121-138) del poeta fiorentino Naldo Naldi (1439-1513), relativo alla figura di Marco Licinio Crasso, fin dall’antichità e, poi, nel Medioevo e nell’Umanesimo, tipico exemplum di insaziabile avidità e di avarizia punita.