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ARMANDO BISANTI

Orgoglio poetico e lode della patria nelle epistole di Girolamo Muzio al nipote Maurizio

Abstract

L’Egida, poema in endecasillabi sciolti composto da Girolamo Muzio fra il 1570 e il 1572 e pervenutoci incompleto, celebra le antiche vicende della terra d’Istria e, in particolare, della città di Capodistria (anticamente denominata Egida). Muzio difende il suo poema in alcune lettere indirizzate al nipote Maurizio nel 1575, nelle quali controbatte punto per punto le riserve sul poema formulate dai letterati di Capodistria. Quest’intervento si propone di rileggere tali epistole di Muzio, con lo scopo di evidenziare, in esse, l’orgoglio poetico professato chiaramente dallo scrittore e il suo attaccamento alla terra d’elezione, da lui sempre lodata ed esaltata. Queste epistole, inoltre, sono ricche di riferimenti alla tradizione poetica classica, in particolare latina (Virgilio, Orazio, Ovidio, Valerio Flacco), e questo aspetto costituisce senz’altro un ulteriore motivo di interesse.