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MAURO AGATE

Unità a limiti inconformi utilizzate per la cartografia dei depositi quaternari nei fogli CARG della Sicilia nord-occidentale

  • Autori: Di Maggio, C; Agate, M; Contino, A; Basilone, L; Catalano, R
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/41941

Abstract

Sono riportati i risultati di uno studio sui depositi quaternari del settore settentrionale siciliano compreso tra Trapani e Cefalù. Dettagliati rilevamenti di campagna e analisi stratigrafiche condotti in questa area nell’ambito del Progetto CARG hanno consentito di definire diverse unità a limiti inconformi, del rango di sintema e subsintema, che costituiscono la sintesi regionale degli affioramenti quaternari della Sicilia nord-occidentale. Sono state riconosciute e studiate numerose successioni di terreni di ambiente da continentale a marino costituite da: depositi fluviali, paralici e marini (conglomerati monogenici o poligenici, areniti e/o peliti sciolte o variamente cementate), accumuli eolici (sabbie e arenarie quarzose o carbonatiche, a stratificazione e laminazione incrociata), terreni colluviali (suoli e detriti rimaneggiati con allineamenti di ciottoli), depositi di falda (detriti sciolti o stratificati e cementati), concrezioni calcaree (travertini, croste calcitiche e depositi di grotta) e macereti di frana. I depositi continentali, tipici di ambienti dominati da erosione, affiorano in piccoli e sottili lembi relitti, spesso discontinui e incompleti; i depositi marini e paralici, caratteristici di ambienti a prevalente sedimentazione, si rinvengono in bacini locali e costituiscono affioramenti più estesi e potenti. Il rinvenimento di superfici di discontinuità di importanza regionale che limitano inferiormente e superiormente i corpi rocciosi, ha consentito la proposizione di sette distinti sintemi che ricoprono un periodo di tempo che va dal Pleistocene inferiore all’Olocene. Le discontinuità, marcate a volte da paleosuoli, sono rappresentate da superfici di erosione subacquea (piattaforme di abrasione marina e falesie) o subaerea (superfici, ripe, canali, solchi e cavità prodotti da erosione idrica, processi gravitativi o fenomeni carsici), da superfici di non deposizione o, nel caso del limite superiore, dall’attuale superficie topografica. Le datazioni e le correlazioni di depositi e limiti inconformi sono state rese possibile da alcuni elementi vincolanti quali: a) presenza di forme fossili significative; b) datazioni isotopiche di depositi desunte dalla letteratura geologica; c) continuità fisica di alcune superfici di discontinuità; d) significato paleoambientale o paleoclimatico di depositi e superfici di discontinuità; e) rapporti geometrici fra superfici di discontinuità e/o corpi rocciosi.