Paesaggi attraverso - 5 ville comunali siciliane
- Autori: Aprile, M
- Anno di pubblicazione: 2014
- Tipologia: Monografia (Monografia o trattato scientifico)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/96680
Abstract
Gli esempi presentati in questo volume appartengono, però, a tipologie tradizionali di giardino e costituiscono una risorsa culturale importante tanto quanto per qualunque altra città . Non tutte le cinque ville comunali hanno esemplari floristici rari o arredi interessanti o un impianto particolarmente significativo, eppure sono centrali per rapporto alla struttura urbana - ne fanno parte integrante - e, in alcuni casi, sono addirittura indispensabili per capirne il principio insediativo. La scelta di dedicare uno studio a questa particolare tipologia di giardino - la villa comunale - dipende dal fatto che è stata usata per risolvere alcune questioni originate, per esempio, dalla discontinuità del tessuto piuttosto che per bonificare un’area malsana o per comporre un margine non edificabile; cioè, per rispondere con soluzioni formalmente riconoscibili e significative a problemi urbani molto simili a quelli che oggi si riscontrano nelle nostre città . In più, la natura specifica del giardino ha consentito di instituire nuove e diverse relazioni tra isolati strade e piazze o tra questi ultimi e intorni geografici più ampi, comprendenti anche l’orizzonte lontano del mare, o addirittura esotici grazie all’uso di alcune particolari essenze arboree. Anche questi giardini, per quanto modesti nelle dimensioni e circoscritti, hanno la capacità di costruire nuovi paesaggi urbani reti e nodi. Quindi, il passaggio dalla città dispersa alla città intelligente presuppone una conoscenza accurata dei caratteri della dispersione e una sperimentazione ad hoc che ha, tuttavia, già dato luogo a due tipologie di soluzioni, relativamente indipendenti, portatrici di conseguenze significative (e, forse, non sempre positive) per la cultura architettonica. Da un lato, uno strano concetto di naturalismo sembra pervadere l’architettura che, nel tentativo di trovare configurazioni e sistemi di relazione conformi alla diffusa richiesta di stili di vita diversi, potrebbe cancellarne il carattere specifico: dalle forme organiche di Ito, spesso non riconducibili a ciò che abitualmente è chiamato edificio e costruite con materiali inconsueti, dalle forme mimetiche di sanaa alla green architecture che sperimenta modelli di dissoluzione della forma architettonica in giardino. Né ha risparmiato l’urbanistica: il landscape urbanism è una vera e propria contaminazione tra paesaggio, urbanistica ed ecologia.