Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ATENEO/Da Senato Accademico e CA disco verde alle linee guida del Bilancio 2010

26-mar-2010

Ascolta

Nell’anno 2009 l’introduzione da parte del Miur di criteri di premialità, peraltro criticati dalla Crui e non riferiti ad un contesto socio economico locale, ha profondamente penalizzato l’Ateneo palermitano, che ha subito un taglio di fondi ordinari di oltre sette milioni di euro. La struttura dei costi presenta inoltre un elevato livello di rigidità, tale da ingessare, di fatto, qualsiasi scelta da adottare nel breve termine. È per tali ragioni che l’Amministrazione universitaria ha promosso nel 2009 una politica di tagli di spesa, ed ha provveduto a rimodulare le fasce di reddito che hanno elevato il livello medio di contribuzione degli studenti. Tali azioni provocheranno certamente positive refluenze sul disavanzo strutturale. Occorre quindi operare nelle direzioni del contenimento delle spese e del potenziamento delle entrate, avendo particolare riguardo, per queste ultime, al miglioramento dei parametri in base ai quali il Ministero ripartisce il Fondo di finanziamento ordinario.

E’ sulla scorta di queste considerazioni che il Senato Accademico dell’Università di Palermo, nella seduta dello scorso 16 marzo, ha varato le linee guida per la redazione del Bilancio di previsione 2010 e di cui ne ha preso atto il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 23 marzo.

Secondo il Senato Accademico, le linee guida non possono non tenere conto del Piano strategico dell’Ateneo 2010/2014 che si sostanzia attraverso obiettivi che sono raggruppati in 7 linee determinanti: Formazione, Servizi agli Studenti, Internazionalizzazione, Ricerca e Trasferimento delle Conoscenze, Risorse Umane, Struttura Organizzativa e Piano Edilizio. Tale strumento in ogni caso, è inevitabilmente condizionato dalla situazione economica attuale e con esso l’organo di Governo dell’Università si è prefisso l’obiettivo fondamentale di contenere i costi cercando di migliorare le performance dell’Ateneo.

“La realizzazione di questi due macro - obiettivi – afferma il rettore Roberto Lagalla - innescherebbe un circuito virtuoso che porterebbe ad un aumento delle risorse finanziarie con cui far ripartire, nel medio termine, una fase di crescita esperienziale e dimensionale. La realizzazione di questi due macro-obiettivi passa attraverso la concreta attuazione di singoli, particolari obiettivi che sono stati riepilogati nelle linee guida”.

Infine per la predisposizione del Piano di rientro delle passività di anni pregressi, e a fronte delle quali l’Ateneo non ha le risorse necessarie, una ragionevole fonte di copertura non può che riscontrarsi in una linea di credito da rimborsare nel medio - lungo termine. Tuttavia, sia la quantificazione del disavanzo da ripianare, così come le modalità di sua copertura saranno concordati con il MIUR a livello CRUI, trattandosi di un fenomeno che interessa la gran parte di Atenei italiani.