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Scuola di lingua italiana per stranieri

Il viaggio dei minori stranieri non accompagnati di ItaStra a Bruxelles

6-ago-2015

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con l'ex ministro Kyenge

Inizierò a cercare subito lavoro con le opportunità offerte dall'Ue” dice Lamin.“ Bisogna avere il coraggio di partire e di realizzare i propri sogni altrove” commenta Yusupha.
Tra le varie foto ricordo anche un selfie con l'ex ministro Kyenge.

Sono appena tornati da Bruxelles ma hanno già voglia di ripartire. Lamin e Yusupha sono alcuni dei più di 300 “minori stranieri non accompagnati” che la Scuola di Lingua italiana per Stranieri ItaStra dell'Università di Palermo ha scelto di inserire gratuitamente all'intero delle proprie classi. E per tre settimane, durante il mese di luglio, hanno avuto la possibilità di raggiungere una delle principali capitali europee, sede del Parlamento europeo, per partecipare al progetto di mobilità Erasmus Plus. Insieme a loro altri due giovani studenti della Scuola, Eunus e Sadik, anche loro giunti in Italia senza famiglia.

Dopo aver studiato per diversi mesi lingua e cultura italiana tra le aule di ItasStra, dopo aver conseguito la licenza media ed aver sostenuto l'esame Cils (Certificazione di italiano come lingua straniera dell'Università per Stranieri di Siena), i quattro ragazzi sono stati selezionati per partecipare al progetto che gli ha permesso di partire per un viaggio fortemente formativo.

“Non sapevo cosa fosse l'Unione Europea – dice Lamin, 19 anni e nato in Senegal - Adesso, invece, ho capito cosa sono gli stati membri ma soprattutto come poter trovare lavoro. Da tre anni sono a Palermo e ho capito che qui non c'è possibilità per trovare un'occupazione. Ma io non ho voglia di stare fermo e di continuare a vivere in una comunità. Voglio crescere, trovare un lavoro tutto mio”.

Proprio la voglia di trovare al più presto un impiego aveva portato Lamin a non apprezzare del tutto, inizialmente, l'opportunità che gli era stata data: un viaggio speciale che lo avrebbe portato in una città a lui sconosciuta e che gli avrebbe permesso di conoscere suoi coetanei provenienti da tutto il mondo. “Quando ho saputo di essere stato selezionato non ero molto contento. Pensavo si trattasse di una perdita di tempo. Andare via per tre settimane mi avrebbe impedito di continuare a cercare lavoro – spiega – ed invece è stato molto utile. Ho scoperto una città che mi piace molto e durante gli incontri in aula ci hanno spiegato che l'Ue ha un portale che permette ai giovani di poter trovare un impiego. E penso che mi registrerò in questo sito. Voglio andare via”. 

Infatti, grazie ad appositi workshop, Lamin e i suoi amici hanno potuto sviluppare l'autodeterminazione lavorativa ed imprenditoriale, seguendo anche incontri volti a favorire sentimenti di appartenenza verso Europa e ad per ampliare le esperienze culturali in un'ottica che spinge ad apprezzare la diversità all'interno di una dimensione internazionale. L’esperienza di scambio è stata riconosciuta a livello europeo con la consegna, a tutti i partecipanti, della certificazione Youthpass, utile per il futuro formativo e lavorativo e che attribuisce anche crediti formativi.

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