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Comunicare la Ricerca: i successi di Unipa in Horizon 2020

27-lug-2015

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Horizon 2020 – il nuovo Programma Quadro per la Ricerca Europea – registra un crescente interesse per la divulgazione scientifica dei progetti e dei suoi risultati. Anche l’Ateneo di Palermo, da qualche anno, dedica maggiore attenzione alla comunicazione dei risultati di ricerca a valere sulle risorse della UE. In particolare, nonostante non sia trascorso molto tempo dalla diffusione dei primi bandi di Horizon 2020, già i seguenti quattro progetti, proposti da ricercatori dell’Università degli studi di Palermo, hanno avuto successo ed ottenuto il finanziamento.

"PROGETTO SUCCESS" – Strategic Use of Competitiveness towards consolidating the economic sustainability of the European Seafood Sector”.

Il progetto, che racchiude un consorzio di 24 Partner tra università, associazioni e imprese di tutta Europa, ha come capofila l’Università della Bretagna Occidentale. Per l’Ateneo sono coinvolti il “Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche (DSEAS) e il “Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM). Il responsabile scientifico del progetto è il prof. Gioacchino Fazio (Dipartimento SEAS) che ha all’attivo numerose collaborazioni nel campo dell’economia del mare con l’IAMC- NR, il Distretto Produttivo della pesca del Mediterraneo di Mazara del Vallo e l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo.
Il gruppo di ricerca del progetto SUCCESS, che vanta un partenariato di rilevanza internazionale, è composto da Università, Enti di ricerca ed esponenti del Settore pesca e acquacoltura.
Il Gruppo di ricerca di UNIPA (proff. Gioacchino Fazio SEAS, Concetta Messina e Andrea Santulli DiSTeM) è coinvolto in diversi progetti volti a promuovere il trasferimento tecnologico e l’innovazione nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
Il progetto si propone di sviluppare nuovi prodotti, processi e strumenti per il miglioramento e la sostenibilità economica delle imprese del settore ittico ed accrescere la competitività in Europa.
Il progetto è stato finanziato con un importo totale di circa 5 Mln€.

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<<PROGETTO RED-HEAT TO POWER >>
“Conversion of Low Grade Heat to Power through closed loop reverse electro-dialysis”

Il ruolo di UNIPA nel progetto è di riferimento centrale per tutte le attività da svolgere e copre quasi tutti gli aspetti di sviluppo concettuale, sperimentale e prototipale della tecnologia.
Il partneriato risulta variamente articolato:
-Wirtschaft und Infrastruktur GmbH & Co Planungs-KG, Germania (Capofila);
-Università di Palermo;
-Fujifilm Manufacturing Europe B.V., Paesi Bassi;
-REDstack B.V., Paesi Bassi;
-Centro de Investigaciones Energéticas, Medioambientales y Tecnologicas, Spagna;
-University of Edinburgh, UK
-Universitat Politècnica de Catalunya, Spagna
Il responsabile scientifico del progetto è il prof. Giorgio Micale del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica, Meccanica (DICGIM).
Il gruppo di ricerca, guidato dal prof. Micale e da Andrea Cipollina, ha conseguito già importanti risultati per altri progetti di ricerca in ambito internazionale finanziati dalla UE: sia nell’ambito del 7 Programma Quadro (MEDIRAS, REAPOWER) sia all’interno di Intelligent Energy Europe (PRODES); lo stesso gruppo ha ottenuto un prestigioso riconoscimento scientifico, la Senior Moulton Medal 2013, conferito dalla Institution of Chemical Engineers (UK).
Alle numerose attività multidisciplinari del progetto contribuiscono svariati ricercatori dell’Ateneo: i proff. Michele Ciofalo, Onofrio Scialdone, Clelia Dispenza e l’ing. Alessandro Tamburini del DICGIM e Antonio Piacentino del DEIM.
Con il progetto RED Heat-to-Power, l’Università di Palermo conferma una forte leadership europea e insieme una straordinaria capacità competitiva a livello mondiale, per quanto attiene lo sviluppo della tecnologia di elettrodialisi inversa in scenari non convenzionali (come testimoniano le numerose pubblicazioni scientifiche in prestigiose riviste internazionali e un libro, di prossima uscita, intitolato “Salinity Gradient Power for Sustainable Energy Production”).
Il progetto è stato finanziato per un importo totale di euro 3.992.403,00.

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<<PROGETTO EUROFUSION >>
<<Eurofusion - Implementation of activities described in the Roadmap to Fusion during Horizon 2020 through a joint programme of the members of the EUROfusion consortium>>.

L’Università di Palermo partecipa a questo progetto in qualità di linked third party indicata dall’Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), per lo svolgimento del programma italiano sulle tecnologie dei reattori a fusione termonucleare.
L’accordo di collaborazione, siglato tra ENEA e l’Università di Palermo, regola la programmazione delle attività per il quinquennio 2014-2018, con un contributo assegnato da EUROfusion per l’anno 2014 di euro 48.400,00.
Responsabile scientifico del progetto è il prof. Pietro Alessandro Di Maio, del Dipartimento di Energia, Ingegneria dell’Informazione e Modelli Matematici.
L’inclusione nella “task force” italiana del consorzio EUROfusion consente all’Università di Palermo di accrescere le collaborazioni con Enti di ricerca ed Accademie europee, di consolidare le collaborazioni scientifiche esistenti e di incrementare la visibilità internazionale, in linea con lo spirito di divulgazione e disseminazione dei risultati della ricerca scientifica proprio di HORIZON 2020.
Le risorse comunitarie per la partecipazione al progetto, saranno utilizzate per supportare e potenziare il gruppo di ricerca: sia in termini di risorse strumentali, sia in termini di risorse umane, con un prevedibile sviluppo della produttività scientifica del gruppo di ricerca e della collocazione editoriale.
Anche nell’ambito dell’alta formazione le risorse comunitarie assegnate al progetto saranno utili al finanziamento di borse di studio pre- e post-lauream, di corsi di dottorato di ricerca, ma anche per la mobilità internazionale.
Il progetto è stato finanziato per un importo complessivo di euro 856.961.963,57, finanziato al 55% dalla Commissione Europea.

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<<PROGETTO AHEAD >>
<<Integrated Activities for the High Energy Astrophysics Domain>>.

Il progetto AHEAD, approvato nell’ambito della misura “Research Infrastructures”, si propone di contribuire al grande impegno nazionale nell’ambito della astrofisica delle alte energie; contestualmente il progetto partecipa alle azioni per garantire che la comunità dei ricercatori europei rimangano all'avanguardia e competitivi questo settore della scienza e della tecnologia, in modo da assicurare anche il successo e il livello qualitativo dei futuri osservatori spaziali.
AHEAD integrerà infrastrutture di ricerca fondamentali per i test e le calibrazioni a Terra dei rivelatori e dell’elettronica utilizzati nello spazio. In parallelo, saranno messi a disposizione della comunità europea le migliori strutture per l'analisi dei dati di osservatori astrofisici ad alta energia.
Lo sviluppo tecnologico si concentrerà sul miglioramento di alcune tecnologie critiche selezionate, sulla modellistica del fondo, sulla cross-calibrazione di strumenti diversi, su studi di fattibilità di strumentazione spaziale per future emissioni di raggi X e raggi gamma, e sull’ottimizzazione dello sfruttamento degli osservatori esistenti.
AHEAD sosterrà la comunità attraverso sovvenzioni per studi collaborativi, diffusione dei risultati e promozione di seminari. Un impegno significativo sarà dedicato alla diffusione, al pubblico nazionale e internazionale, del progetto e dei suoi risultati. Il circolo virtuoso tra le tre azioni “infrastructure – networking – joint research activities”, come concepito in AHEAD, serve a stabilire forti legami tra gli istituti di ricerca e l'industria per creare le basi per un più rapido progresso della scienza in astrofisica delle alte energie, della strumentazione per lo spazio e della tecnologia europea dei rivelatori di avanguardia.
Lo sviluppo di nuove tecnologie stimolerà la crescita associata del mercato europeo con un pacchetto dedicato alla innovazione tecnologica, nonché alla creazione di una nuova generazione di ricercatori.
Il progetto, che vede la partecipazione di 24 partners internazionali, è coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma .
Il responsabile del progetto per l’Università di Palermo è il prof. Marco Barbera del Dipartimento di Fisica e Chimica.
Il progetto è stato finanziato per un importo complessivo di euro 4.982.477,00 a valere sui fondi dell’Unione Europea.