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Scuola di lingua italiana per stranieri

Progetti per i giovani stranieri con lo status giuridico di "minori non accompagnati"

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Già a partire dal gennaio del 2013 la Scuola ha aperto le porte a giovani ragazzi stranieri con lo status giuridico di "minori non accompagnati". Obiettivo della Scuola è, infatti, quello di permettere una migliore integrazione dei minori fornendo loro uno strumento indispensabile: una buona conoscenza della lingua del paese ospitante. 

In questa pagina troverete una breve rassegna stampa sulle attività svolte con e per loro. 

Domenica 19 ottobre – L’isola che (non) c’è

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minori

Istituzioni, docenti, operatori delle comunità di accoglienza, ragioneranno insieme del presente e del futuro dei ragazzi e delle ragazze che vengono in Italia da soli. Ma prima sarà data la parola direttamente a loro attraverso una performance multimediale, frutto di due anni di percorsi di inclusione linguistica per minori stranieri non accompagnati della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. Diretti da Yousif Latif Jaralla, narratore e regista, e attraverso il linguaggio narrativo e cinematografico, i ragazzi approdati in Sicilia da soli, senza parenti o genitori, raccontano il loro drammatico viaggio nel video Butterfly Trip.  E inoltre una mostra fotografica di Antonio Gervasi, “A–Tratti”, portrait di minori che hanno frequentato i corsi di italiano.
19 ottobre 2014, ore 17, Real Fonderia della Cala   (evento all'interno del Festival Le vie dei Tesori) 

LA SCUOLA DI LINGUA ITALIANA E IL COMUNE DI PALERMO INSIEME PER LA REALE INTEGRAZIONE DELLA POPOLAZIONE MIGRANTE

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firma protocollo comune scuola
Mettere in campo sinergie fra istituzioni e competenze specialistiche è l’obiettivo del protocollo di intesa firmato lunedì mattina dall'Università e dal Comune di Palermo, accordo che sancisce e rilancia una importante collaborazione per l’accoglienza e l'integrazione della popolazione migrante.
 
Da alcuni anni la Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università accoglie all’interno dei propri corsi di lingua un numero crescente di adolescenti e giovani con lo status giuridico di “minori non accompagnati.” Si tratta di ragazzi che anche in questi ultimi giorni stanno arrivando sulle nostre coste dopo esperienze spesso drammatiche. 
I numeri dell’ultimo anno danno un'idea di quanto è stato fatto per loro dall'Università: 400 ore di corsi di alfabetizzazione rivolti ad adolescenti non scolarizzati, più di 500 ore di corsi di lingua italiana di diversi livelli e un centinaio di studenti che frequentano le aule dell’Università, spesso per molti mesi. Tutto questo in stretto raccordo con l’Ufficio Nomadi e Immigrati del Comune e con molte delle Comunità di Accoglienza per minori.
 
Il protocollo, firmato lunedì mattina dall’Assessore alla Cittadinanza sociale Agnese Ciulla e da Laura Auteri, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche a cui fa capo la Scuola di Lingua italiana per Stranieri, parte da quanto è stato già fatto per andare oltre. L'obiettivo, infatti, è quello di volgere l'attenzione anche sulla realtà altrettanto difficile dei rifugiati e richiedenti asilo e di cercare di mettere a sistema quanto è stato fatto, fino ad oggi, con le sole forze della Scuola di italiano.
 
La Direttrice della Scuola, prof.ssa Mari D’Agostino, sintetizza così il senso di questo accordo: “Per noi è importante che il Comune, la Regione e le altre istituzione coinvolte a vario titolo nell’accoglienza della popolazione migrante abbiano piena consapevolezza che siamo di fronte a realtà nuove che necessitano di un grande sforzo didattico e scientifico. Molti dei ragazzi che arrivano da soli nei barconi non sono andati a scuola e per loro servono dei corsi speciali. Inoltre chi vive all’interno del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo ha spesso pochi contatti con gli italiani e nessuna possibilità di imparare la lingua per immersione. Nelle nostre aule, infatti, entrano rifugiati che dopo un anno di permanenza in Italia non conoscono che pochissime parole di italiano. E sono proprio questi soggetti che avrebbero più bisogno di una buona conoscenza della lingua del paese ospitante, per capire gli altri e per farsi capire. L’Università ha scelto di sbracciarsi, facendo di tutto questo un'importante occasione di impegno umano e scientifico, ma occorre anche il sostegno delle altre istituzioni, utilizzare bene le risorse disponibili e fare rete. ” 
 
“Con la sottoscrizione del protocollo - dichiara l'Assessora Agnese Ciulla - diamo atto della proficua sperimentazione avviata con l'Università che in questi ultimi due anni ha permesso a oltre 150 minori non accompagnati di acquisire le competenze linguistiche necessarie per relazionarsi con il nuovo contesto in cui si stanno inserendo. Competenze di base volte a favorire la loro emancipazione ed il confronto con la collettività e obiettivi indispensabili per il loro futuro, in una società che fatica ancora a confrontarsi con la multiculturalità, da noi vista come opportunità di confronto e di arricchimento socio-culturale reciproco. Obiettivi ancor più cogenti per i minori non accompagnati che, giunti a Palermo sempre più numerosi durante i ripetuti sbarchi degli ultimi mesi, non dispongono di alcuna rete relazionale con i loro connazionali che possa minimamente supportarli. Pertanto necessitano nel più beve tempo possibile di acquisire strumenti di comunicazione che gli permettano di sentirsi un po' meno "estranei."

Dai barconi della Libia all'Università per studiare l'italiano e l'alfabeto

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minori in aula

Continuano le attività della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo volte a favorire l'inserimento e l'integrazione dei migranti che, ogni giorno, raggiungono le nostre coste in condizioni spesso drammatiche.

Per il terzo anno consecutivo, anche in occasione della Summer School 2014 molti studenti stranieri con lo status giuridico di “minori non accompagnati” (Msna) stanno frequentando, ospiti dell'Università, i corsi intensivi di lingua e cultura italiana partecipando anche agli incontri pomeridiani e serali.

Molti di questi giovanissimi migranti sono impegnati ogni mattina non solo ad acquisire velocemente e bene una lingua completamente sconosciuta ma anche ad entrare dentro un nuovo universo: il mondo dell'alfabeto e della cultura scritta. Nei paesi da cui provengono molti di loro, infatti, la scuola è ancora un lusso per pochi. Così una percentuale assai rilevante di Msna ha un bassissimo o inesistente livello di scolarizzazione. Si tratta dunque di partire dalla scoperta delle lettere e dell’idea stessa di parola ma, nello stesso tempo, di fornire loro gli strumenti per muoversi fin dai primi giorni nella nostra lingua e cultura e per potere interagire con gli altri. È una sfida non facile ma alla quale anno dopo anno la Scuola di Italiano per Stranieri dell’Università di Palermo risponde con maggiore forza e consapevolezza collegandosi ad altre realtà europee che stanno lavorando alla costruzione di una didattica delle lingue straniere per soggetti a bassa e bassissima alfabetizzazione.

I giovani provenienti dal Bangladesh, dal Gambia, dalGhana, dalla Nigeria, dalla Costa d’Avorio, dal Mali e dall’Egitto sono inseriti in classi dove incontrano ragazzi che hanno vissuto la loro stessa esperienza, studenti universitari provenienti da tutto il mondo, adulti desiderosi di apprendere una nuova lingua e volontari stranieri di associazioni giovanili. Nelle classi e anche fuori, visitando la città e giocando a calcio, in compagnia di studenti italiani in funzione di tutor, si creano  importanti “ponti” fra giovani e  occasioni di crescita per tutti.

Capita quindi che durante una lezione o seduti sul prato del Foro Italico ognuno racconti la sua storia ed emergano anche frammenti del terribile viaggio affrontato per  giungere in Italia. Come cerca di spiegare Maris, nigeriana di appena sedici anni, nel suo nigerian pidgin (inglese assai semplificato parlato come lingua franca nel suo paese) si è ritrovata su un'imbarcazione in cui entrava continuamente acqua. Per farsi capire si aiuta con i gesti e finge di inchinarsi per raccogliere l'acqua con un secchio. Infatti per tre giorni, durante il viaggio che dalla Libia l'ha condotta in Italia, ha lavorato incessantemente insieme agli altri passeggeri per salvare il barcone. Un barcone sovraffollato e pieno di bambini, donne e neonati come quello in cui ha viaggiato Nuhu. Diciassette anni, proveniente dal Ghana, spera adesso di poter dare finalmente spazio al suo talento. Per far capire quale sia prende in mano una matita e un foglio e dice solo “Design! Picture!”. E promette che dopo il suo viaggio “dangerous, very dangerous” non tornerà mai più nel suo paese.

La musica, teatro di pace e di dialogo - Minori stranieri ospiti della Scuola incontrano la cantante Noa

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noa e minori

La mattina del 27 dicembre scorso, una folta rappresentanza della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo, tra cui un gruppo di ragazzi con lo status di Minori stranieri non accompagnati inseriti nei corsi di lingua e cultura italiana della Scuola, ha incontrato la cantante israeliana Noa nei locali del padiglione 33 dell’ex ospedale psichiatrico di via La Loggia dove aprirà a breve un centro di accoglienza per donne e bambini rifugiati nell’ambito del progetto “Comunità urbane solidali” coordinato dal Cresm.

Noa si è intrattenuta a lungo con i minori chiacchierando con loro e ponendo domande a proposito del viaggio che li ha condotti in Italia e della loro vita a Palermo fra studio della lingua e conoscenza della nuova cultura. Molti di loro non conoscevano la cantante prima di averne sentito parlare a lezione di italiano dai docenti della Scuola dell’Università nei giorni che hanno preceduto l’incontro.

Per rendere più significativa e completa l’esperienza, la Scuola (grazie anche ai biglietti donati dal Cresm) ha offerto ai minori stranieri anche la rara opportunità di conoscere uno dei teatri dell’Opera più grandi e famosi d’Europa e di ascoltare dal vivo la magnifica voce della cantante israeliana, la quale la sera stessa ha fatto da madrina all’evento di presentazione del“Sistema Musicale Giovanile di Palermo” nato nell’ambito del progetto “Comunità Urbane Solidali” in collaborazione con il Conservatorio Bellini, le scuole pubbliche, il Comune e numerose associazioni.

I ragazzi hanno vissuto con estremo interesse ed entusiasmo sia l’incontro del mattino che il concerto serale. Ma è l’esperienza del concerto che li ha emozionati in modo particolare, come hanno raccontato anche agli educatori delle comunità in cui sono ospitati. I ragazzi hanno espresso prima di tutto l’emozione di essersi trovati in mezzo a tante persone in un edificio così bello e di grande valore storico e architettonico come il Teatro Massimo. In particolare P., che ha dichiarato di non essere mai stato prima in un teatro, ha notato come gli spettatori fossero “bravi ad applaudire” e, pur apprezzando la bellezza di Noa, ha anche ammesso di essere riuscito a comprendere solo tre delle canzoni proposte dalla musicista.

Ma al di là della comprensione linguistica dei testi, sono stati proprio la musica e la voce di Noa ad aver colpito maggiormente i ragazzi, tanto da far dichiarare a uno di loro: “That woman, her voice… she killed me!”, come dire: “Quella donna, la sua voce… mi hanno stregato!”. E a proposito dei tamburi che Noa ha suonato, i ragazzi, provenienti da Bangladesh e Africa, hanno osservato che c’era “qualcosa in comune con la loro musica tradizionale”. Anche se non si trattava della musica che ascoltano di solito ragazzi giovani come loro, hanno molto apprezzato il fatto di averla conosciuta e scoperta.

È con questa esperienza densa di significati (questa volta non necessariamente di natura linguistica!) che la Scuola di Lingua italiana per Stranieri chiude quest’anno 2013 il cui inizio è stato segnato dall’avvio dello stesso “Progetto Minori”. Da gennaio 2013, la Scuoladell’Ateneo palermitano ha infatti attivato un progetto specifico che ha coinvolto finora una quarantina di minori stranieri provenienti da Paesi come Bangladesh, Gambia, Senegal, Ghana, Somalia, Egitto e 8 comunità alloggio. “Il nostro progetto è volto non solo a fare apprendere l’italiano a questi ragazzi, ma anche a farli interagire meglio con il territorio in cui vivranno”, afferma il direttore della Scuola, Prof.ssa Mari D’Agostino. 

Nel progetto sono coinvolti anche giovani studenti universitari italiani della Facoltà di Lettere e studenti coetanei italiani di un liceo palermitano, che a partire da gennaio 2014 parteciperanno insieme ai Minori stranieri a un laboratorio di “Italiano e Teatro” e a mini-tornei di calcio a cinque. Il progetto, finora interamente auto-finanziato, è possibile anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio Nomadi e Immigrati del Comune di Palermo e delle diverse comunità alloggio che hanno aderito al progetto.

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Una festa multiculturale della scuola di lingua italiana per stranieri

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Festa fine anno 13

Saranno i minori stranieri non accompagnati i protagonisti della Festa di Fine Anno della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell'Università di Palermo. A loro sono infatti dedicate le due iniziative che aprono e chiudono l'evento dal titolo “Da molto lontano, molto vicino. Lampedusa – Università di Palermo – Progetto Minori. Una festa multiculturale per far crescere i cittadini di domani”. La festa, che si terrà sabato 21 dicembre a partire dalle ore 15 all’Oratorio di Santa Chiara, vedrà in apertura un laboratorio di Italiano e Teatro e a chiusura un mini torneo di calcio a 5; protagonisti in entrambi i casi saranno ragazzi da poco sbarcati sulle coste italiane, insieme a studenti universitari italiani e stranieri, a docenti, e a studenti del liceo Vittorio Emanuele III di Palermo.

Si saluterà il 2013 festeggiando i risultati positivi della nuova sfida all'inclusione che la Scuola ha scelto di affrontare quest'anno. “Il contributo che noi diamo all'integrazione di questi ragazzi  appena arrivati è anzitutto linguistico – spiegano i docenti della Scuola diretta dalla prof.ssa Mari D'Agostino -  ma tante sono state anche le iniziative tese a sviluppare il loro senso d'appartenenza al territorio come lo sport, le gite e l'adesione a manifestazioni volte al sociale”.

“L'anno scorso la festa di Fine Anno aveva come protagoniste le donne immigrate, fondamentali nel processo di inclusione delle famiglie. Quest’anno al centro della festa saranno i minori non accompagnati, arrivati in Italia spesso in condizioni drammatiche, e che devono costruire, fra molte difficoltà, un progetto per il loro futuro. Insieme a loro chiudiamo quest'anno e con loro ripartiremo da gennaio con corsi di lingua ma anche con tanti momenti in cui giovani stranieri e italiani si incontrano sul terreno dei diritti e della cittadinanza.”

Il programma della Festa prevede, dopo il laboratorio teatrale (dalle 15 alle 16,30) musica, poesie, danze. Gli studenti cinesi della Sichuan International Studies University di Chongqing leggeranno poesie di Pasolini e di autori della loro terra e si esibiranno in una danza cinese su una storia simile alla nota “Romeo e Giulietta”; studenti della Polonia, Ungheria, Tunisia ed Egitto  suoneranno la chitarra e intoneranno canzoni in diverse lingue; vi sarà poi una super tombolata con numerosi premi e aperta a tutti i presenti ed, infine, il mini torneo di calcetto.

Durante la manifestazione si darà spazio anche a produzioni artistiche e artigianali con l’allestimento di diversi stand, tra cui uno di lavori in ceramica realizzati da Olga Girshova, proveniente dalla Russia, ed uno dedicato all'arte del riciclo con Nguyen Tue Quyên, studentessa vietnamita  che realizza borse con stoffe di abiti non più usati.

 

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La Scuola da un calcio al razzismo

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calcio

Anche nel maggio del  2014, La Scuola ha partecipato al torneo di calcio a 5 organizzato da Mediterraneo Antirazzista. Si tratta di una rassegna sportiva, artistica e culturale da sei anni promuove le relazioni interculturali tra le diverse componenti etniche della città. E anno dopo annol, la Scuola non tarda a dare la propria adesione all'evento. Durante ogni rassegna, l'Ateneo di Palermo viene rappresentato dai docenti e da studenti della Scuola. Tra questi ultimi, aderiscono sia studenti coinvolti in progetti di mobilità che minori non accompagnati.  In questo modo si incontrano in campo diversi paesi come, solo per fare un esempio, Repubblica  Ceca, Colombia, Ghana, Egitto, Senegal e Italia. La giornata di calcio  di Mediterraneo Antirazzista è sempre un'occasione per affermare i principi di inclusione e solidarietà sociale, verso una cultura di scambio e arricchimento reciproco fra uomini e collettività, contro ogni razzismo e xenofobia. Un'occasione giocosa a cui l'Ateneo di Palermo e la Scuola di Lingua italiana per Stranieri hanno scelto di non mancare.

Spiaggia Pulita! Da tutto il mondo per una giornata senza rifiuti

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guanti
Cina, Bangladesh, Egitto, Sierra Leone, Senegal. E poi  Germania, Ucraina, Francia. Sono questi alcuni dei paesi di  provenienza degli studenti della Scuola che il 6 aprile, attrezzati  con guanti e sacchi forniti dal Comune di Palermo, hanno  aderito alla “Giornata di Pulizia delle Spiaggia” organizzata dal
Ceipes con l'obiettivo di sensibilizzare giovani e bambini al rispetto dell'ambiente. Gli studenti sono stati accompagnati in questa esperienza dai docenti della Scuola e dai tutor – studenti  del corso di laurea in Mediazione Linguistica. Il gruppo di studenti era composto dai “minori stranieri non accompagnati”  ospitati in diverse comunità di accoglienza (“Stellaria” e “La Mimosa” di Palermo e “Comunità Don Calabria” di Termini Imerese) che da febbraio frequentano corsi di italiano della  Scuola. Presenti anche numerosi studenti cinesi del progetto Marco Polo e studenti provenienti da Germania, Ucraina e  Vietnam del progetto Erasmus. La Scuola non è stata l'unica ad aver accolto l'invito dei Ceipes. Accanto agli studenti stranieri, infatti, c'erano i piccoli alunni dell'Istituto Comprensivo di Sferacavallo e altre associazioni della città attive nel  sociale.

È questa un’altra delle iniziative della Scuola di italiano per Stranieri per fare dialogare con la città i giovani di altre  lingue e culture che per un periodo più o meno lungo si trovano a vivere e a studiare a Palermo. Il semplice gesto di  raccogliere dei rifiuti per restituire alla città ospitante una spiaggia pulita può essere importante. Prendersi cura dei  luoghi del paese che accoglie incentiva infatti il processo di integrazione e il senso di appartenenza. Lo studente  straniero diventa così meno estraneo perché dà un suo contributo alla comunità.

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