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ADRIANA SARRO

Il Mediterraneo come luogo dell'accoglienza: l'esperienza di Lampedusa e Pozzallo

Abstract

Lo scritto attraverso un percorso di ricerca didattica, vuole riflettere sui luoghi di forte valenza paesaggistica e architettonica interessati da fenomeni di migrazioni nel bacino del Mediterraneo. Il Mediterraneo infatti, ritagliato come una fessura in mezzo alla terra, ha avuto da sempre continui flussi migratori, movimenti di energie umane e di diverse identità culturali che hanno dato vita a nuove forme culturali, come la costruzione di città come Tunisi, Kairouan, Alger, Marsiglia, etc dove l'architettura ha avuto un ruolo dominante permeata da un coinvolgimento locale e da un rapporto con l'Occidente. Il Mediterraneo, infatti, sede di flussi migratori presenta notevoli complessità legate alle diverse identità in continuo movimento, a mobilità umane che hanno lasciato tracce nella molteplicità dei luoghi che vedono intrecciarsi in un rapporto complesso paesaggio-architettura. Quel Mare Nostrum che per millenni ha rappresentato un luogo di complesse relazioni e contaminazioni, crocevia di culture ed etnie, religioni, rappresenta oggi un luogo di morte delle migliaia di persone in fuga dai paesi di guerra alla ricerca di un domani migliore. L'attività da me condotta che trova radici in una mia esperienza didattica in Africa in particolare in Tunisia e in Siria mi ha permesso di conoscer gli spazi delle medine arabe insieme alla vita degli uomini, dell'abitare e soprattutto la conoscenza della storia frutto di intrecci che hanno generato le diverse forme urbane. Successivamente a questo periodo sono state interessate ai fenomeni migratori dai paesi del Nord-Africa verso la Sicilia con approdi prima a Lampedusa e successivamente lungo le coste siciliane dove ho svolto la mia esperienza didattica che mi permesso di applicare le regole del preesistente e nello stesso tempo di costruire un nuovo abitare basato sulla multietnicità. A partire da queste premesse risulta significativo rileggere l'abitare attraverso il riconoscimento del valor e dei luoghi con le loro tracce e la coesistenza di un'abitare con l'altro per sperimentare nuove forme di vivere insieme. Ma nello stesso tempo l'abitare viene concepito per una società multietnica, con pluralità di culture che ci suggeriscono certamente diverse forme di vita identitarie come nella mia esperienza didattica a Lampedusa, Porto Empedocle e Pozzallo dove vengono lette le diverse trame urbane. Lampedusa primo approdo del Mediterraneo rappresenta in tal senso, il luogo espressione di tali forme di convivenza in quanto essa stessa è il luogo per eccellenza di accoglienza e di inclusione di persone in fuga dai luoghi di guerra e che approdano dove avere attraversato il grande Mare Nostrum. Ad oggi tale fenomeno è esploso investendo le città delle coste siciliane come Pozzallo, Pachino, Agrigento, Siracusa, Catania, Trapani, etc di continui approdi e sbarchi fino alle coste calabresi. A tali fenomeni si è cercato di rispondere con una linea di ricerca pensando ad architetture che sottolineassero l'identità estetica del luogo e nello stesso tempo capaci di costruire un'idea di città, di solidarietà umane, di integrazione e tolleranze in un mosaico che rispetti i diritti degli uomini.