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GIUSEPPE ROCCARO

Logca e Metafisica. Atti del Convegno. Palermo, 27-29 marzo 2007

Abstract

Questo volume raccoglie gli atti del Convegno Internazionale "Logica e metafisica" (Palermo, 27-29 marzo 2007). Il rapporto tra logica e metafisica ha chiesto ai relatori di affrontare sia dalla prospettiva logica sia da quella metafisica l'aporia del suo fondamento. I contributi pubblicati sfidano criticamente da una parte il proliferare delle logiche pronte ad invadere o giudicare il campo di riferimento e le tesi stesse della metafisica, dall'altra la vaghezza e i silenzi della metafisica, spesso sdegnosamente chiusa in se stessa. Se già durante il convegno appariva abbastanza facile trovare risposte orientate a commemorare ap-pena un glorioso passato di relazioni ovvero a constatare secondo una comoda e consolidata tesi l’assenza di rapporti, gli interventi e i risultati hanno spinto e spingono sulla via difficile, ma certa-mente ancora non preclusa nonostante l’eccesso di parole e di silenzi che rischiano di rendere de-sueta la questione stessa, di un confronto o sinossi critica. L’introduzione La spola e la synkrisis mira a ricordare le condizioni sufficienti per giustificare l’atto del porre in relazione logica e metafisica e, riproponendo l’immagine platonica della spola, tenta di rappresentare la funzione diacritica tra logica e metafisica. Ma la relazione, di memoria pla-tonica, tra nomoteta e dialettico non può costituire il metodo di comprensione della relazione tra logica e metafisica, dato che la laicità del pensare costringe il nomoteta, il dialettico e anche il logico a pensare la propria relazione alla metafisica. L’aspettativa di risposte filosofiche alle questioni metafisiche da parte del profano prospetta per il logico la necessità di porre la questione della base logica della metafisica. Infatti, è rimasta implicita ancora nella filosofia contemporanea una presupposizione ultimativa che riguarda la generalizza-zione della questione ‘se la verità sia ineffabile’ e che porta alla contemporanea aporia sulla natura o essenza della logica tra linguaggio e calcolo. Se appare necessario considerare almeno due direzioni per discutere della relazione tra logica e me-tafisica, quella storica e quella critico-teoretica, opportunamente il volume presenta alcuni loci fe-condi nella storia della logica e nella storia della metafisica che rendono possibile al lettore il tenta-tivo di una synkrisis contemporanea, in forma decisamente critica al di qua di ogni scolasticismo e chiusura specialistica, sulla fondamentale quaestio de veritate in quanto la verità è il termine medio tra logica e metafisica. Ma il problema che riguarda la verità coinvolge ed è segno del problema dell’ineffabilità di ogni possibile semantica: logica e metafisica appaiono allora coinvolte in un rinvio reciproco in riferi-mento ad un tertium che faccia da strumento diacritico tra di esse. Questo dimostra già il primo contributo di Gabriel Sandu, che, partendo dalla concezione universa-lista di logica e linguaggio prospettata da Frege e perseguita da Russell e Wittgenstein, propone, per superare la tesi dell’inesistenza di un metalivello per discutere delle metaproprietà dei sistemi for-mali così come dell’inesistenza di un metalinguaggio per discutere della semantica di un dato lin-guaggio, al di là dei risultati negativi del tentativo di Tarski, in continuità con Hintikka, l’introduzione di nuovi linguaggi formali più ricchi dei linguaggi quantificazionali ordinari perché riescono ad esprimere le dipendenze e indipendenze dei quantificatori, i cosiddetti IF-languages. Il volume raccoglie, dopo l’introduzione di Giuseppe Roccaro su La spola e la synkrisis, diciotto contributi, che rappresentano prospettive e temi capaci di interpretare costruttivamente la funzione diacritica del pensare e che tematizzano dialetticamente il rapporto tra logica e metafisica nove da un punto di vista logico e altri nove da un punto di vista filosofico storico o teoretico: Truth, games and the universality of language d