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ELISA CHIARA PORTALE

Siracusa e la Sicilia nel III secolo a.C.: problemi conoscitivi e proposte di lettura dei fenomeni urbanistici e architettonici

  • Autori: Portale, E. C.
  • Anno di pubblicazione: 2017
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume (Capitolo o saggio)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/241057

Abstract

L’evoluzione sotto il profilo urbanistico e architettonico delle città di Sicilia nel III secolo a.C. può essere compresa solo a partire da un esame delle evidenze di Siracusa, la maggiore città dell’Occidente greco-ellenistico e capitale di un regno che sotto Agatocle e soprattutto sotto Ierone II vede un prodigioso sviluppo non solo per l’estensione dell’area urbana, ma soprattutto per la riconfigurazione dello spazio cittadino in forme innovative, destinate a influenzare in maniera decisiva anche le città minori del regno e dell’Oriente dell’isola, e successivamente anche dei comprensori centro-occidentali e settentrionali. L’aspetto più importante e programmatico nella rimodulazione della metropoli isolana, in particolare nella fase ieroniana (dal secondo quarto del III secolo e specialmente dal 235 a.C. ca.), consiste nella creazione di un’“armatura” urbana in cui snodi come piazze, viali ed architetture elaborate (che si tratti di fontane, portici, edifici civici, santuari) unificano i diversi quartieri, accresciutisi progressivamente e incrementati con l’espansione della Neapolis a N e O, e determinano una successione di aree monumentali pressoché continua dall’antica acropoli e sede della reggia (Ortigia) fino all’agorà in Acradina alla Neapolis (e più in periferia, da Tyche alla Neapolis) dove si disloca l’enorme complesso su terrazze, integrante santuari porticati e rupestri, teatro e altare di Zeus con le relative pertinenze. Si riconsiderano quindi le evidenze relative agli spazi civici e alle architetture sacre sia nel comprensorio più legato a Siracusa (Morgantina, Tauromenio, Eloro, Megara), sia nel resto della Sicilia (Camarina, Entella, Selinunte, Iaitai, Solunto, Tindari), evidenziando le fasi di sviluppo del “modello ellenistico” di città nel corso del III secolo e in particolare a partire dagli anni centrali del secolo, con le relative elaborazioni locali, affrontandone i problemi di definizione cronologica e contestualizzazione.