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VITO MATRANGA

L’ADATTAMENTO DEI PRESTITI SICILIANI NELLE VARIETÀ SICULOALBANESI: UN CONTRIBUTO ALLE QUESTIONI FONETICHE DEL SICILIANO

Abstract

Come è noto, le varietà italoalbanesi sono caratterizzate da una notevole presenza di prestiti romanzi, frutto del plurisecolare contatto con le varietà dei territori che li hanno ospitati. È altrettanto noto che i prestiti lessicali di una lingua minoritaria presentano in genere lo stadio conservativo e, per l’aspetto fonetico, le condizioni del periodo nel quale si sono acclimatati. Disponendo, allora, di un termine post quem sul piano storico (in ragione del fatto che la presenza degli Albanesi in Sicilia risale al XV secolo) e di un precisa collocazione areale delle comunità albanofone, un’analisi attenta ai processi di adattamento fonetico-fonologico dei prestiti siciliani delle varietà siculoalbanesi ci consente di avere ulteriori dati utili alla valutazione di questioni non sempre pienamente chiarite circa lo sviluppo e la diffusione di alcuni tratti fonetici delle varietà siciliane. Dall’esame proposto nel saggio risulta che le condizioni fonetico-fonologiche dei prestiti siciliani nelle varietà siculoalbanesi non ci consentono di disporre di prove risolutive, ma costituiscono tuttavia un dato, a volte significativo, da tenere in considerazione nella ricostruzione delle tappe storiche e di alcune dinamiche diatopiche implicate nei processi di innovazione/conservazione di alcuni importanti tratti fonetici del siciliano, particolarmente 1. Le vocali medie toniche. 2. L’assimilazione di -MB- e -ND-. 3. La cacuminalizzazione di LL. 4. Gli esiti di FL-. 5. L’affricata vs. la fricativa postalveolare sorda. 6. Gli esiti di LJ, BL, GL. 7. La conservazione di D iniziale e intervocalica. 8. La conservazione di G- iniziale davanti ad -a.