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MAURIZIO CARTA

Una cosmopoli di contrappunti e accordi culturali

Abstract

Palermo è geneticamente cosmopolita: fenicia e romana nelle forme primigenie e nel linguaggio, araba e normanna nelle strade e nelle architetture, aragonese e angioina nei fasti, liberty nell’eleganza, radicale nelle avanguardie, ibridando culture, accogliendo stili, arricchendo tradizioni. Nulla di quello che dal mondo è transitato per Palermo è rimasto immutato: le culture, le tradizioni, le architetture, le piante, la cucina, le parole e le arti si sono fatte cosmopolite esse stesse, aprendo la città a un turbine di segni che esalta la sua pluridentità. Non vi è luogo che non sia palinsesto di identità, ipertesto narrativo di vite, grembo materno di storie. E questo essere contemporaneamente mondo e luogo, Palermo lo ha elevato a visione di futuro, facendolo quotidianità attraverso lo spazio architettonico e urbano.