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MAURIZIO CARTA

Il Paradigma della Città Fluida

Abstract

Nella recente crisi globale i poderosi flussi di capitali finanziari, sociali e relazionali che hanno alimentato la riqualificazione urbana nel corso degli ultimi quindici anni non sono più disponibili ad essere intercettati in maniera indiscriminata così come è stato possibile fino a qualche anno fa. Nell'era della crisi strutturale le città più dinamiche non sono più quelle in grado di attrarre progetti urbani iconici ed investitori spinti dal mercato immobiliare o dalla redditività delle attività ricreative, ma quelle città che, a partire dalle loro profonde e diversificate risorse culturali, saranno capaci di attuare una vera e propria “metamorfosi” per usarle come base per la creazione di nuove culture, nuove ecologie e per creare nuovi stimoli economici in grado di farle ripartire. Rigenerare il waterfront, quindi, non è più facile occasione per investimenti a lungo termine o per allocare in maniera redditizia le plusvalenze finanziarie delle multinazionali o degli hedge funds, ma la nuova Gateway City (la città-porta) dovrà essere alimentata dalla creatività per fornire preziose opportunità allo sviluppo – non solo quantitativo ma sempre più qualitativo – e per produrre effetti sia nel dominio dei beni comuni che in quello degli interessi privati.