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SMARTPLANNING LAB
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rivista di culture del piano per la città creativa
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......La foto della testata è
......di Francesco Seggio

TAGS
urbanistica | pianificazione | architettura | città creative | armatura culturale | rigenerazione urbana | sistemi culturali locali | città del futuro | politiche urbane | waterfront | superluoghi | facoltà di architettura | corridoio meridiano | urban center | palermo | sicilia | laboratorio di urbanistica | creativicity | plan different | officina del porto | città-porto | sitr | aree dismesse | comunicazione dei beni culturali | piani paesaggistici | next city | città pubblica | dipartimento città e territorio | catania | barletta | dicoter | società italiana degli urbanisti | porti e stazioni | nuove centralità | innovazione | piano regolatore portuale | città liquida | interfaccia città-porto
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attività ed eventi

Palermo, un'idea di cui è giunto il tempo

Palermo, città cosmopolita per natura, mirabile composizione di contrappunti e accordi, di armonie e distonie, raccontata e reimmaginata in un libro che la propone come pratica di innovazione urbana, come laboratorio permanente della direzione che possono prendere le città del sud globale per cambiare la traiettoria del presente e ambire a un diverso futuro basato sul valore generativo della diversità e della creatività e sul valore responsabile della resilienza e dell’inclusione. Un libro che racconta Palermo come un’idea di cui è giunto il tempo, un’idea che deve diventare pensiero collettivo per farsi azione e generare evoluzione. Un libro scritto pensando a una bambina o un bambino non ancora nati perché, quando lo leggeranno, trovino già le risposte giuste alle loro domande di vita.
"Palermo, un'idea di cui è giunto il tempo" è pubblicato da Marsilio. [apri
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Agenda Palermo. Strategie e azioni per il futuro

Palermo si dibatte, ancora, tra la sua dimensione metropolitana e reticolare – in lenta consapevole attuazione – e i bisogni delle sue comunità locali – in drammatica espansione. In un’oscillazione faticosa tra visione e missione, l'amministrazione è chiamata a svolgere nuove e più ampie funzioni rispetto al passato attraverso l’utilizzo di modalità di governo basate su una nuova governance dei processi, orientata alla decisione e all’azione, alla pianificazione e all’attuazione, alla regolazione e alla partecipazione. Serve, quindi, un’agenda attiva di politiche, processi e progetti capaci di guidare la città – quotidianamente e monitorandone impatti, scostamenti e variazioni – per i prossimi 20 anni: l’Agenda Palermo +20, alimentata dalle ricerche negli ultimi anni. [apri]
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Homo urbanus. Città e comunità in evoluzione

La città è splendido palinsesto della memoria dell’umanità, matrice spaziale della sua evoluzione, ma è anche luogo delle contraddizioni di uno sviluppo senza progresso. È venuto il tempo di innovare il più brillante progetto di evoluzione dell’Homo sapiens che, dopo aver attraversato la rivoluzione cognitiva, quella agricola e quella industriale, per non soccombere alla sua stessa trappola evolutiva, si avvia a compiere nelle città la transizione ecologica e digitale per raggiungere il nuovo stadio evolutivo di Homo urbanus in una rinnovata sorellanza tra città, comunità e natura.Una sintesi del libro "Homo urbanus. Città e comunità in evoluzione" pubblicato da Donzelli Editore. [apri]
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Città aumentate. Dieci gesti-barriera per il futuro

Attraverso dieci «gesti-barriera», pensati per rendere città grandi e piccole a prova di crisi e per cambiare un modo di vivere urbano percepito come inaccettabile, Città Aumentate è una guida concettuale e operativa per i cittadini, i progettisti, gli imprenditori e gli amministratori desiderosi di mettere in atto qui e ora un’innovazione urbana sempre più necessaria. Dieci proposte operative da usare insieme per attivare le città aumentate, capaci di dare una risposta concreta alle principali sfide del secolo: mitigare e contrastare i cambiamenti climatici, rafforzare la società della conoscenza, rimodulare la globalizzazione delle reti e aumentare la sostenibilità dell’ecosistema urbano. Una sintesi del libro "Città aumentate. Dieci gesti-barriera per il futuro" pubblicato da Il Margine. [apri]
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Palermo. Biografia progettuale di una città

La bibliografia progettuale di Palermo città aumentata è un libro che racconta gli ultimi venti anni di Palermo attraverso il filtro della mia attività di didattica, ricerca e azione (anche di amministrazione pubblica e universitaria) e dell’azione di molti compagni di strada e che traguarda la città dei prossimi anni proponendo scenari di futuro, strategie di sviluppo e progetti di rigenerazione, riqualificazione, recupero e nuove funzioni che possano portare Palermo verso il 2040. Un libro costruito attraverso il doppio registro della biografia e del progetto, del racconto e della proposta. Una biografia progettuale in quattro parti, quattro tonalità di uno spartito che dobbiamo suonare collettivamente. [apri]
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Le città e la mobilità del futuro

La città aumentata pretende un salto di paradigma in tutti i settori e cicli di vita, ma forse è la mobilità una delle sfide più importanti, poiché essa è ancora ferma al modello novecentesco della macchina privata inquinante. Serve un modello urbano in cui la mobilità sostenibile sia il propulsore più efficace del cambiamento. Nuove infrastrutture per il trasporto collettivo e slow per connettere una città sempre più policentrica e reticolare che concorrano non solo a soddisfare gli attuali fabbisogni di mobilità (che nel post Covid-19 muteranno), ma siano indispensabili attivatrici di nuovi stili di vita e abilitatrici di opportunità per generare attorno ad esse nuovi spazi, socialità e diritti.
Intervista pubblicata su Tech Economy 2030. [apri
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La città della prossimità aumentata

La pandemia c’insegna che dobbiamo tornare a progettare per rigenerare. Non è il tempo di manutenzioni e piccoli adattamenti, ma è venuta l’ora del salto dalla città del Novecento alla città del Neoantropocene, la città della prossimità aumentata. La sfida per le città aumentate sarà quella di recuperare il loro naturale policentrismo, la diversità dei loro quartieri che, smettendo di essere fragili periferie, tornino ad essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando il divario educativo, lavorativo, culturale, digitale, dotandosi di micro-presìdi di salute pubblica e di comunità energetiche autosufficienti. Immagino città fondate su una nuova prossemica che riduca la forsennata mobilità centripeta, garantendo la risposta a molti bisogni entro un raggio di 15 minuti a piedi.
Articolo pubblicato su Il Gionale dell'Architettura.
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Futuro. Politiche per un diverso presente

Stai per cominciare a leggere un nuovo libro sul futuro: l’esito possibile di un diverso presente. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto in modo da selezionare quello che serve davvero. La rete è meglio sconnetterla, di là c’è sempre un post in attesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio aggiornare il mio stato o commentare il vostro». Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel rumore digitale e quella nebbia visuale, dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo libro di Maurizio Carta».
O se non vuoi, non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
In regalo il primo capitolo. Buona lettura. [apri]


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Norme per il buon governo del territorio siciliano

Una riforma urbanistica in Sicilia non può limitarsi a dichiarare di perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale e di crescita qualitativa o di rispondere ai nuovi bisogni sociali, ma deve contribuire concretamente a rivedere il modello di sviluppo regionale ed insieme ad esso ripensare il modello urbanistico che deve guidare, pianificare, progettare e regolare lo sviluppo. Va abbandonato il modello urbanistico del Novecento basato esclusivamente sulle “risorse pubbliche”, sulla “rendita” e sulla “regolazione” per perseguire invece un modello di governo delle città, dei territori e dei paesaggi alimentato dalla “sostenibilità”, dal “riciclo” e soprattutto dalla “riattivazione” delle città come motori dello sviluppo. [apri]


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Lezioni dalla crisi. Cambiare modello di sviluppo

In giorni infettati dal Covid-19 che espande la sua corsa attraverso il pianeta, in giorni passati in una quarantena per proteggerci da un nemico invisibile, in giorni passati computando la inarrestabile espansione del contagio e valutando le drammatiche conseguenze sull’economia, molti non vedono l’ora che la crisi passi perché tutto torni come prima. io no! Io no, io non voglio che tutto torni come prima, perché è quello che facevamo prima che ha generato la pandemia, perché sono stati i nostri comportamenti a scatenare il virus, che, cacciato dal suo ambiente naturale, ha trovato una nuova specie da infettare: noi. Allora io vorrei trasformare l’auspicio #andràtuttobene, che ci ripetiamo per consolarci, in #dovràandaretuttomeglio, da ripeterci per stimolarci a cambiare, a usare la crisi come una metamorfosi del modello di sviluppo del nostro habitat. [apri]
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Palermo, la cultura come capitale

Palermo è Capitale Italiana della Cultura 2018 ed è indispensabile interrogarsi sull'eredità del titolo e sul consolidamento degli eventi. Per dare senso alla sfida che abbiamo davanti, vorrei spostare i termini discutendo della “cultura come capitale”, cioè della cultura come risorsa reale per generare valore urbano e sociale, ma anche economico. Voglio qui dimostrare i vantaggi per Palermo di usare la cultura come un asset di sviluppo primario, sostituendo altri fattori più tradizionali, ma erosivi di qualità. La cultura è fattore primario di sviluppo se in grado di affondare le radici nel palinsesto della storia della città e protendere le sue ali nel progetto di futuro. Le politiche culturali, quindi, non devono accontentarsi di attivare eventi e manifestazioni temporanee, ma devono concretizzarsi in luoghi di incontro per la comunità, consolidarsi in servizi permanenti e, soprattutto, migliorare la nostra vita attraverso l’energia propagata dai nuovi epicentri culturali. Parafrasando Mahler, usare la cultura come capitale non vuol dire adorarne le ceneri, ma custodirne il fuoco! [apri]
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Belìce laboratorio di futuro

A cinquanta anni dal sisma, anni di dolore e di dubbi, dobbiamo superare la visione commemorativa o sterilmente critica ed assumere un atteggiamento progettuale, capace di traguardare il futuro della Sicilia dal punto di fuga del Belìce. Oggi le nuove popolazioni belicine stanno faticosamente tessendo nuovi legami culturali, sociali, paesaggistici con i luoghi, agendo nell’anima delle città nuove o rinnovate, intessendo nuovi usi, disegnando nuovi paesaggi, scolpendo percorsi che radicano le case, i municipi, le chiese, le stazioni ed i mercati al territorio agricolo, da cui attingono la linfa vitale. Non più città trasferite o ricucite, non più simboli delle ferite, ma città potenti generatrici di comunità, di vite, di passioni, di libertà e di felicità. Dobbiamo tornare ad aprire le porte ad un’utopia del possibile che faccia del Belìce un laboratorio collaborativo di futuro, lavorando nel profondo della dimensione politica, culturale, sociale, economica e non solo sulla epidermide. [apri]
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Università opensource del futuro

L’università deve essere il nuovo “sistema operativo” dello sviluppo, dando impulso al settore culturale ed editoriale, a quello edilizio e infrastrutturale, a quello tecnologico e dell’energia, a quello della sperimentazione e dell’innovazione, agendo sulla salute e benessere. Anche il nuovo welfare collaborativo oggi trova nell’università risposte importanti. E questo sistema operativo deve essere opensource, cioè deve coinvolgere diversi soggetti, differenti livelli e molteplici risorse per essere più potente, ma soprattutto più adeguato alle diverse domande a cui una università può e deve dare risposta. Serve un vero e proprio dividendo universitario, una produzione di valore – e di valori – che sia la misura concreta delle nuove prestazioni e sfide universitarie, un valore aggiunto sociale che leghi la didattica, la ricerca e il trasferimento delle conoscenze con le altre componenti dello sviluppo per misurare e dimostrare l’entità e l’estensione degli effetti prodotti dalle università sul territorio. [apri]
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Detroit Utopia

Detroit torna a essere un paradigma urbano: da emblema della Motor City per l’urbanistica della città industriale era diventata la Shrinking City per eccellenza dell’era della crisi, e fino a qualche anno fa subiva supinamente gli effetti di una recessione economica che ne ha decretato la bancarotta. Oggi è l'emblema di una nuova utopia urbana e sperimenta nuove strade per risollevarsi. Detroit è una città che riparte dal fallimento, più sana, più sicura e socialmente equa. Con una visione strategica condivisa dalle diverse comunità etniche che richiedono di ripensare non solo alla città, ma anche di rivedere processi e strumenti urbanistici, condividendo le informazioni e il potere decisionale, abbandonando non solo le vecchie aree dismesse ma soprattutto le vecchie idee e gli approcci obsoleti. L’esperienza e le speranze di Detroit ci mostrano la strada della metamorfosi urbana per i tempi nuovi, capace di attivare ingegno, innovazione, impegno civico e una inflessibile capacità di guardare lontano. [apri]
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The Augmented City: a paradigm shift

Cities could be considered vibrant organisms of data and information, of sensors and actuators, of actions and reactions generated by users and environment both. Ten thousand years ago the city was invented to be an “enabling device” for community’s evolution and innovation. Now this role of human enhancement must be renewed and reinforced: the city must become a device for augmenting our contemporary life: a true augmented city. If we live and act in a reality permanently improved by hard and soft devices, our cities must be more responsive to our behavioral changes. We would be able to build a more efficient urban environment, able to sense and to act everyday and for everyone. In the augmented city everyday data-capturing devices can monitor rainfall, pollution, water, energy, natural light or traffic and then process this information in real time, thus allowing for creating a seamless coordination and planning system, and enabling the shared use and optimization of resources. At the Augmented City is dedicated my next book, focusing it by ten keywords. [apri]
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Cityforming Protocol

Il Cityforming© Protocol è un protocollo progettuale – non una norma o un modello – in grado di riattivare per stadi successivi il metabolismo di un'area partendo dalle sue componenti rigenerative latenti, attivando molteplici cicli ad intensità crescente per creare un nuovo ecosistema urbano sostenibile nel tempo. Il Cityforming agisce per fasi incrementali e adattive necessarie a produrre risultati parziali che diventano la base generativa della fase successiva. Il Cityforming, procedendo attraverso le fasi della colonizzazione, del consolidamento e dello sviluppo, produce il necessario “ossigeno urbano” per la formazione di un ecosistema adeguato a generare un nuovo metabolismo che riattivi i cicli inattivi, che riconnetta quelli interrotti o che ne attivi di nuovi, più adeguati alla nuova identità dei luoghi. Il Cityforming non si limita ad essere una strategia progettuale o una innovazione delle politiche urbane, ma agisce come un potente perturbatore di sistemi territoriali in arresto di metabolismo e in crisi di sviluppo. [apri]
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Recyclical Urbanism in the Neo-Anthropocene

Riciclo, riuso e riattivazione sono le parole chiave della metamorfosi circolare che stiamo attraversando e che si traducono sempre più spesso in progetti ecologici, intelligenti e creativi per le città, le infrastrutture e i paesaggi. Dagli albori di un Neo-antropocene che tenda a ridurre la sua impronta ecologica e ad incrementare l’intelligenza collettiva della noosfera, emergono le visioni e i paradigmi di un Re-cyclical Urbanism, una urbanistica re-ciclica non dissipativa ma generativa, di cui il libro indaga pratiche già in atto per individuare protocolli di pianificazione e per forgiare dispositivi progettuali capaci di agire nella società circolare. Il Re-cyclical Urbanism agisce a partire dalla riscrittura di “righe di codice” dismesse (le funzioni), dalla riattivazione di “banchi di memoria” non utilizzati (le aree) e dal recupero di “routine” urbane ancora efficienti (le infrastrutture) proponendosi come un nuovo sistema operativo dello sviluppo sostenibile. [apri]
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Cityforming Taranto: strategie adattive

Partecipando al concorso di idee per il recupero della Città Vecchia di Taranto con Mario Cucinella e altri colleghi abbiamo immaginato una rinascita che coinvolga edifici, persone, immaginazione, ricordi, bellezza e umanità. La nostra proposta non disegna una città, ma traccia una strada attraverso cui un luogo ricco di contenuti e memorie possa innescare un meccanismo virtuoso di rigenerazione. Abbiamo applicato il Cityforming Protocol perché il progetto non vuole essere cristallizzato con un masterplan, ma costruito immaginando una serie incrementale di azioni finalizzate a consolidarsi nel tempo attraverso il coinvolgimento della popolazione. La nostra proposta inizia da microinterventi di riqualificazione urbana, condivisi e progressivi, aprendo il tessuto urbano per ridargli una nuova vita, facendolo tornare a respirare. Di fronte al cambio di paradigma nella rigenerazione urbana non si possono affrontare le nuove sfide con i vecchi strument, ma occorre forgiarne di nuovi. [apri]
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Patrimonio e Creatività: la nuova alleanza

Eredità culturale e patrimonio naturale, territorio creativo ed economia dell’esperienza, progettazione integrata ed efficace governance sono le parole chiave, con i corrispettivi strumenti operativi, che oggi devono guidare i processi di sviluppo di quei territori che vogliano alimentarsi della loro matrice culturale, ma al contempo devono costituire risorse e procedure del nuovo progetto di futuro che leghi insieme l’eredità culturale e l’innovazione sociale, il patrimonio archeologico e il paesaggio, l’identità e l’evoluzione. È quindi necessaria una nuova alleanza tra politiche e progetti, tra norme e forme, tra decisori ed esperti per perseguire una conservazione e valorizzazione integrate dell’eredità culturale materiale e immateriale. È questo lo scenario entro cui agisce il progetto di cooperazione transfrontaliera DO.RE.MI.HE. (Projet de Doctorat de Recherche pour la Mise en valeur de l’Héritage naturel et culturel). [apri]

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The Proactive Ecology: resilient/ circular cities

In the actual Anthropocene the world population is growing at a considerable rate, producing an impressive footprint on the Earth’s ecosystem. How long nature will be able to keep us with this is the main challenge for us? Climate change, water scarcity and rising resource prices show at an increasing rate that nature’s abilities are not inexhaustible. A resilience-oriented development, therefore, must act into a new urban metabolism in the urbanizing planet. When we plan and manage cities as organism with their own metabolisms it becomes clear that they are not separate entities. Cities use nature as their supplier of fuel, food, material resources and water, and nature also absorbs the waste generated by those cities. We must renew urban designers and territorial planners' tools by merging them with ecological design, smart planning and open-source urbanism in a renewed cooperation aimed at implementing the metamorphosis by facing the challenge of creating new analysis and operational instruments if the traditional ones prove ineffective and obsolete. [open]

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Progetto Sud: la sfida della metamorfosi

Gli aspetti strutturali della attuale crisi del Sud devono essere affrontati come una metamorfosi dei protocolli di sviluppo, e le conseguenti soluzioni messe in campo devono essere sempre più interconnesse, richiedendo costanti sforzi di comprensione unitaria e chiamando ad una nuova alleanza tra politica ed economia, tra cultura ed ambiente, tra tecnica e società. La crisi ci obbliga a selezionare i capitali dello sviluppo, a riprogettare i percorsi, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno e di compartecipazione. La crisi diventa così occasione reale di discernimento e di nuova progettualità, poiché essa ha ormai travalicato i confini settoriali, ha tracimato dagli argini finanziari in cui abbiamo tentato di richiuderla al suo apparire per travolgere il nostro stesso stile di vita, richiedendo pertanto una risposta di ampio respiro che coinvolga i paradigmi di sviluppo e gli stili di vita, che ripensi l'economia e la politica e rinnovi il dominio dell'etica, sia pubblica che privata.. [apri]

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FAB CITY. La mappa dei talenti

Nella recente conferenza internazionale dei FabLab, Fab10, la città di Barcellona ha lanciato l’ambizioso progetto “Fab Cities”, con il quale vuole realizzare una rete di FabLab di quartiere con l’obiettivo di avere, entro 6 anni, un laboratorio per ogni distretto, attivo e integrato con le comunità locali e con le politiche urbane. L’idea di creare una rete cittadina di FabLab nasce dal desiderio di riportare la produzione nell’area metropolitana e in particolare verso i cittadini-produttori, cercando di ricreare una versione moderna delle corporazioni medievali che caratterizzavano e identificavano le città.Nella medesima direzione, lo Smart Planning Lab dell’Università di Palermo ha elaborato la Mappa dei Talenti, della Creatività e dell'Innovazione, individuando tutti i luoghi della creatività e dell'innovazione, per orientare le future decisioni verso la creazione di un ecosistema creativo che faciliti la nascita, lo sviluppo e la redditività della produzione innovativa. [apri]

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Periferie, riserve di resilienza

Le periferie delle città contemporanee si propongono alle politiche pubbliche, alla regolazione del piano urbanistico ed alla configurazione del progetto urbano come componenti attive di una città che si evolve guidata da nuovi paradigmi e conformata da rinnovati dispositivi progettuali. Le grandi periferie urbane italiane sono figlie del modello urbanistico del Novecento basato su tre R: Risorse pubbliche, Rendita e Regolazione, che ne hanno fortemente segmentato lo sviluppo relegandole ai margini dell’azione urbanistica. Oggi esse si ritrovano ad agire entro un modello di governo delle città alimentato dall’interazione di altre tre R: Resilienza, Riciclo e Riattivazione dei capitali urbani ed entro questo nuovo paradigma possono concorrere alla sua definizione operativa offrendosi come prezioso laboratorio. [apri]

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Co-politics. La politica nell'era della condivisione

Dall’economia e dalle scienze sociali il paradigma della condivisione sta trasferendosi verso la politica, generando una nuova democrazia partecipativa fondata non più sulla intermediazione e sulla delega, ma su una comunicazione permanente in grado di alimentare il miglioramento dei caratteri di partecipazione ed efficienza delle decisioni, promuovendo ambienti diffusi di cognizione/azione più adeguati ai bisogni sociali e ambientali contemporanei. Il primo effetto è l’estensione del crowdsourcing alla politica, attraverso un nuovo uso proattivo della cittadinanza come sistema permanente e diffuso di sensori/attuatori. Una nuova etica argomentativa della politica diventa veicolo di relazioni interpersonali, generatore di responsabilità e attivatore di mobilitazione delle intelligenze collettive attorno al progetto di futuro. [apri]

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FabLab Barcelona by IAAC
Territorio è laboratorio

Il territorio è un laboratorio: aperto e plurale, sensibile e dialogico, reticolare e molteplice. Straordinaria riserva di resilienza per chi la sappia utilizzare, generatore di serendipità e propulsore di creatività per il progetto. Per gli urbanisti e i pianificatori è il campo necessario della sperimentazione attraverso cui sfuggire alle rischiose aporie che spesso deformano le nostre teorie. È il luogo dell’abduzione dove il ragionamento urbanistico verifica un'ipotesi per spiegare i fatti empirici, codificando poi le regole secondo cui un segno (una funzione, una norma, un progetto) acquisterà il proprio significato. La sperimentazione per la ricerca – e per l’insegnamento – in urbanistica è produttrice di una verifica creativa a cui la pratica progettuale fornisce stimolo per l’elaborazione teorica e per produrre adeguate norme e regolazioni. [apri]

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Per una agenda urbana italiana in Europa

Il riscatto della qualità dell’azione pubblica è per l'Italia che voglia rilanciare lo sviluppo, la qualità e la coesione il primo punto di una agenda urbana entro il nuovo mainstream urbano europeo (sostenibile, intelligente e solidale). Il rilancio dell'agenda pubblica per le città dovrà essere un driver che le rimetta in grado di guidare la ripresa della produttività dei territori, il miglioramento della qualità dei servizi essenziali, l’incremento della sostenibilità ecologica degli insediamenti, il ripensamento di un welfare più solidale. Occorre quindi ripensare il modello urbano italiano – metropolitano, urbano e rururbano – per essere in grado di affrontare le nuove sfide proposte da “Europa 2020” per le città europee più generative, adattative e resilienti. [apri]

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L'arte del dubbio in urbanistica

Una delle questioni cardinali dell'urbanistica è quella relativa alla conoscenza per il piano. Cosa conoscere per agire? Come acquisire conoscenza vera, legittimata e utile? Come possiamo essere sicuri di sfuggire alle aporie cognitive per non produrre effetti nefasti sulla città e per la comunità? L’assertività prodotta dalla conoscenza scientifica e l’incertezza generata del dubbio si rincorrono in una eterna e fertile gara epistemologica che risale all'alba della filosofia e che ha sempre stimolato la Planning Theory. L’urbanistica si è scontrata spesso con il dubbio come metodo di conoscenza di quella verità plurale che sta alla base dei suoi sillogismi progettuali. Una costante interrogazione attraversa l’urbanistica: quale conoscenza è necessaria? Chi la produce? chi la verifica? [apri]

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Reimagining Urbanism. Nuove visioni e strategie

Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti. [apri]

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Urban Makers: i nuovi cittadini bricoleurs

Makers, fablabers, urban farmers, startuppers, smart citizens, co-workers sono termini che sempre più spesso escono dal lessico specialistico in cui sono nati per diventare i protagonisti della città contemporanea, attori dell’urbanistica, della politica e della società nella terza rivoluzione industriale in cui siamo entrati. Nelle città contemporanee, mettendo insieme digitale e reale, i cittadini tornano ad essere fabbricanti e non soltanto di beni e servizi da mettere in commercio, ma diventano agricoltori per tornare ad animare parti di città dismessa attraverso l’agricoltura urbana, oppure diventano lavoratori della conoscenza attraverso gli atelier o gli incubatori creativi. Sono i bricoleurs di una città che alle strategie di sviluppo accompagna sempre più spesso le tattiche di manutenzione, di riparazioni e di riciclo. Riattivano edifici industriali, vecchie stazioni o caserme dismesse per farli tornare luoghi della produzione, rianimano spazi pubblici restituendogli il valore di luoghi di comunità. [apri]
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Protocollo REDS. Ripensare la città ecologica

L’impatto dei nuovi paradigmi ecologico, tecnologico e creativo interviene profondamente sul modo di pensare, sui metodi e sugli strumenti delle discipline che pensano, governano e modellano l’ambiente in cui viviamo. L'urbanistica ha la responsabilità di creare costantemente le condizioni di progresso ed oggi dobbiamo capire che abbiamo un'opportunità unica per riconsiderare il nucleo epistemologico delle scienze che concorrono a guidare l'evoluzione delle città. Il Protocollo REDS ci induce a tornare a guardare il territorio come risorsa generativa e non solo come spazio di consumo, attingendo alle energie del magma partecipativo in cui i talenti dei giovani, i lavoratori della conoscenza e le economie della sostenibilità si miscelano producendo un nuovo territorio che dobbiamo esplorare, interpretare, regolare e progettare, affrontando i nuovi conflitti – sociali, culturali, etnici, ecologici, funzionali e sempre più spesso economici – che trovano nella città genesi ed eruzione. [apri]
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Re-loaded City. Strategie del riciclo urbano

La RE-loaded CITY è una città “sostenibile, creativa e responsabile” capace di ripensare modelli di comunità urbana per reinventare le forme dell’insediamento a partire dalla “ri-attivazione” dei capitali urbani identitari o in dismissione e mutamento, per ridisegnare il modo con cui ci muoviamo, per ritessere rapporti creativi con l’ambiente e il paesaggio e per alimentare la produzione di culture insediative urbane capaci di attivare nuovi metabolismi urbani, ma anche di reagire agli scenari di declino. La RE-loaded City sarà affrontata dalla rete di ricerca "RE-CYCLE" sul riciclo delle città, dei territori e dei paesaggi che coinvolge 11 atenei italiani e numerose istituzioni straniere, coordinata da Renato Bocchi dello IUAV, finanziata dal MIUR nell’ambito della piattaforma di ricerca europea Horizon 2020. [apri]

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Open Spaces. Il nuovo genoma urbano

Open Spaces è la nuova parola chiave dell’architettura contemporanea e gli spazi pubblici sono preziose cellule staminali per ricostruire il tessuto connettivo dei quartieri. Nelle città in piena crisi di rigetto di strategie di sviluppo invasive di spazi ed erosive di qualità, le tattiche per creare nuovi luoghi della socialità sono una sfida per generare innovazione e dinamismo, ma anche identità e coesione. I nuovi luoghi della comunità, immessi nei tessuti urbani da risanare, da riqualificare o da potenziare diffondono il loro genoma in maniera creativa, si connettono alle cellule esistenti ancora vitali (scuole, centri culturali, associazioni, giardini, campi sportivi o capannoni), per generare nuovo tessuto urbano di qualità. Nuova città prodotta a partire dal Dna di quella esistente e quindi immune da crisi di rigetto, capace di combattere l’anomia delle periferie o il degrado dei centri storici ed attiva nel ricucire il rapporto tra vita privata e vita pubblica. [apri]
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L'infarto culturale

Abbiamo l'obbligo di sperimentare nuove forme di politiche culturali condivise in cui il pubblico si impegni in ambiti che non garantiscono sicuri margini di profitto, ma che siano indispensabili per garantire i diritti di accesso e per alimentare l'innovazione. Il privato deve invece sostenere attività affini ai suoi settori d’intervento rendendo disponibile know-how e fornendo capitali per lo sviluppo di segmenti culturali strategici, capaci di incrementare il rendimento sociale delle politiche culturali. Significa non guardare solo al privato imprenditore, ma sempre più spesso al privato cittadino, indispensabile arcipelago di valorizzazione, sostegno e controllo. La questione deve essere affrontata in termini politici, investendo risorse per colmare il sempre più drammatico “cultural divide” che separa generazioni, classi e attori sociali. Ma anche agevolando gli artisti, le startup creative e digitali, i talenti e i reticoli fitti di capitale sociale. [apri]

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Waterfront tra Sicilia e Malta

Il progetto "Waterfront" (Water and Territorial policiEs for integrRation oF multisectoRial develOpmeNT), ha lo scopo di definire indirizzi, strategie e strumenti operativi di pianificazione delle coste urbane e peri-urbane, basati sullo scambio di esperienze transfrontaliere tra Malta e la Sicilia. Il progetto Waterfront intende favorire l’integrazione tra la costa occidentale della Sicilia e quella orientale di Malta per valorizzare dal punto di vista culturale, economico e sociale le risorse dell’area transfrontaliera, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Armonizzando le tecniche di pianificazione territoriale, il progetto Waterfront contribuisce a migliorare le condizioni dell'ambiente per la trasformazione e lo sviluppo dei tratti costieri dei territori delle province di Trapani, Palermo e Malta. [apri]

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Progetto di Territorio Snodo

Le più recenti proposte di sviluppo urbano elaborate dal Comune di Palermo sono alimentate da una vision metropolitana orientata alla costituzione di cluster insediativi, produttivi e innovativi, alla connessione di piattaforme territoriali, alla ricentralizzazione di aree urbane attraverso la riqualificazione dei nodi e la dotazione di servizi collettivi, ma soprattutto orientata alla ridefinizione di funzioni di rango metropolitano in grado di potenziare il ruolo di gateway che la città interpreta, agendo da “trasformatore” dei flussi di risorse, materiali e immateriali, che la attraversano. In tale scenario agisce il “Progetto di Territorio Snodo” redatto dall'Ufficio Piano Strategico del Comune di Palermo con l'Assistenza tecnica di PricewaterhouseCoopers ed il coinvolgimento dei Comuni di Termini Imerese e Trapani e delle Provincie di Palermo e Trapani.[apri]

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Smart Politics

Siamo entrati in quella che possiamo qui chiamare una “Smart Politics”, una politica più intelligente, dinamica e innovativa, ma che deve essere anche più sapiente, più consapevole e più responsabile. La Smart Politics non deve essere un nuovo mantra, ma deve aiutare i leader e le persone responsabili a comprendere quanto il tema dell'apertura e della trasparenza coinvolga le organizzazioni che sono loro affidate, istituzioni o imprese, comunità o università. E quanto impegno debbano dedicare a perseguire questa strada. Governare immersi nella nuvola dell’informazione richiede nuove mappe per orientarsi, nuovi sensori per percepire gli ostacoli, nuovi strumenti per tracciare la direzione, e soprattutto nuovi occhi per non perdere l’orizzonte. [apri]

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Sul potere urbanistico

Le riflessioni sul potere, sulle capacità e responsabilità di governo di una città attraversano i secoli e si intrecciano con la natura stessa della politica, dell'arte di governare le città come sintesi del potere di fare e della responsabilità di guidare. Discuterne oggi rischia di essere deformato dalle contingenze, dalla pressione delle criticità che caratterizzano la città contemporanea, dalle partigianerie dei modelli culturali. La serenità della distanza critica ci proviene da un manoscritto eruttato da qualche archivio della memoria, forse trascritto da attenti amanuensi, che riporta il dialogo tra un urbanista conservatore e un urbanista riformista sul potere di progettare e governare una città. Dilemmi antichi che sono la natura stessa delle città e che ancora oggi ci consentono di riflettere sullo straordinario potere dell'urbanistica nel configurare città, fornendo una forma al patto di cittadinanza che le connota. [apri]
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Palermo Reloaded

Quando un sistema complesso non funziona e non raggiunge i risultati prefissati, quando le prestazioni sono ridotte, quando le relazioni tra le parti sono congestionate, quando dissipa risorse e consuma energie, quando gli interventi di emergenza non sono efficaci, ma nonostante tutto le qualità sono elevate e i valori potenziali ancora intatti, allora bisogna "ricaricare il sistema operativo".
Palermo Reloaded è la parola chiave che caratterizza la mia esperienza di assessore al piano strategico e al centro storico e il titolo del libro scaturito da questa esperienza in corso di stesura definitiva. Il libro raccoglie riflessioni, esperimenti e indicazioni per riattivare il metabolismo della città e per alimentare il processo di rigenerazione, qualità e competitività. [apri]

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Piano Strategico per Palermo Capitale

Il Piano Strategico per Palermo Capitale (approvato nel giugno 2011 dalla Regione Siciliana) propone un processo capace di agire sull’intera città individuando le necessarie strategie (locali e sovralocali), attivando le relative politiche urbane, redigendo progetti esecutivi di riqualificazione e sviluppo e individuando le conseguenti regole che consentano l’attuazione delle strategie e dei progetti, nella certezza delle decisioni, dei tempi e delle procedure più efficaci. L’innovazione del processo pianificatorio, decisionale ed attuativo persegue la finalità di alimentare l’integrazione dei progetti di valorizzazione di alcune aree, rendendo la città più creativa, coesa e competitiva e sollecitando l’interesse dei molteplici soggetti che agiscono nel governo del territorio a compartecipare con l’Amministrazione alla realizzazione e gestione di progetti di riqualificazione e di trasformazione ed al miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni dei servizi collettivi. [apri]
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Creative City 3.0

Le riflessioni e le sperimentazioni sulla creatività urbana come fattore competitivo elaborate negli ultimi anni, a partire dai lavori di Florida e di Landry, hanno originato ulteriori riflessioni teorico-progettuali mirate a fornire una maggiore dimensione territoriale e locale alla città creativa, alleggerendone il carattere retorico ed incrementandone quello degli effetti concreti sulla qualità della vita. Nel 2007 con il libro Creative City. Dynamics, Innovations, Actions ho individuato la necessità di una evoluzione del concetto individuando i fattori che permettono alla creatività urbana di diventare generatrice di nuove economie e creatrice di nuova città e non semplice attrattrice di risorse intellettuali. Oggi abbiamo bisogno di un ulteriore salto evolutivo verso la città creativa 3.0 perché sia capace di continuare a produrre gli effetti moltiplicativi e rigenerativi sullo sviluppo urbano. [apri]
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Un'agenda per le città del XXI secolo

L’evoluzione delle città si manifesta attraverso un percorso nella direzione di un sistema insediativo sempre più complesso, interagente tra funzioni di varia natura e rango, prodotto di intelligenze collettive e incrocio di flussi globali e locali: la stessa natura collettiva della città si ribella con vigore alla monofunzionalità, al consumo di suolo come paradigma e alla solidità come configurazione identitaria. Nella società liquida, alla città rigidamente divisa per parti e per funzioni, alla città per recinti, si sostituisce la “città molteplice”, non solo multifunzionale al suo interno, ma anche nodo complesso di un’armatura planetaria di città in cui si intrecciano numerose reti locali e globali. Ma il rischio è che l’esito sia quello di una perdita di identità alla rincorsa perenne di modelli eteroprodotti. All’emergere della molteplicità deve corrispondere un incremento della responsabilità, traducibile in un triplice impegno: verso l’ambiente, verso l’identità e verso la cooperazione. [apri]
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Il coraggio di governare

Gli effetti successivi alla spinta tellurica della crisi economica globale ci hanno rivelato la necessità di una via allo sviluppo rifondata sull’etica, sulla responsabilità e sulla cooperazione. Crollata la Grande Illusione e sepolti i miti del consumismo possiamo riscoprire il valore di abitare una società alimentata dalla conoscenza, guidata dalla responsabilità e fondata sul coraggio delle decisioni.
Il tema del coraggio delle scelte oltre che in termini etici viene qui proposto nell’alveo dell’esperienza di amministratore pubblico al Comune di Palermo con responsabilità che richiedono che il coraggio accompagni la capacità di diagnosi e la selettività degli interventi. [apri]

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Steve Jobs 1955-2011

Steve Jobs è morto, ma ci ha lasciato non solo dei meravigliosi prodotti dell'innovazione tecnologica, ma anche molti insegnamenti sulla vita, sul lavoro, sulla responsabilità. Vogliamo qui ricordare le sue tre più famose lezioni:
Dovete credere in qualcosa - al vostro istinto, al vostro destino, alla vita, al kharma, a quello che volete voi. È un'idea, questa, che non mi ha mai tradito e ha fatto tutta la differenza nella mia vita.
L'unico modo di fare un buon lavoro è amare quel che fate. Se non avete ancora trovato, continuate a cercare. E, come in tutte le grandi storie d'amore, le cose con gli anni vanno sempre meglio. Continuate a cercare allora, finché non troverete. Non fermatevi.
Non smettete di desiderare. Non abbiate paura di far cose insensate.
Stay Hungry, Stay Foolish
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Governare l'evoluzione
Governare l'evoluzione è un termine complesso che sottende l'impegno sempre più intenso della pianificazione territoriale ad agire contemporaneamente sul versante della “guida” dei processi di conservazione e trasformazione delle città e del territorio e su quello della “regia” delle molteplici azioni di sviluppo poste in essere dagli attori territoriali. L'equilibrio tra la guida e la regia ha sempre costituito un obiettivo primario della disciplina e delle pratiche, ed è proprio a partire dal confronto tra riflessione disciplinare e pratiche che il libro si sviluppa. Governare l'evoluzione è una “riflessione in azione” che, attraverso alcuni saggi di carattere teorico e critico e il racconto di alcune esperienze di pianificazione del territorio affrontate dall'autore negli ultimi anni, conduce il lettore attraverso tre grandi temi: la rigenerazione urbana attraverso l'azione integrata, il potenziamento della dimensione culturale dello sviluppo e l'emergere di una stagione strategica in cui il negoziato deve essere temperato dal valore delle identità. [apri]
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Vision 2020. Il futuro del Nord Barese-Ofantino
La redazione del Piano Strategico di Area Vasta del Nord Barese Ofantino si propone al territorio istituzionale, sociale, partenariale e imprenditoriale pugliese come una grande occasione per superare le logiche di settore che hanno caratterizzato i processi di programmazione e pianificazione del Mezzogiorno, figli di una logica separatrice e distributrice piuttosto che di una visione integratrice e selettiva. Il PSAV è, infatti, lo strumento che permette di integrare - per complementarietà, per aggregazione, per filiera e per gerarchizzazione - le azioni di conservazione, sviluppo e competitività del territorio del Nord Barese Ofantino, accompagnandone la trasformazione da semplice aggregazione territoriale a soggetto politico di area vasta. [apri]
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Città liquida: il piano per il porto di Palermo
Negli ultimi anni i waterfront urbani hanno prodotto poderose energie innovative per il progetto urbano, sono contemporaneamente portali delle armature infrastrutturali planetarie e declinazioni feconde delle città creative: luoghi densi ed ibridi nei quali risorse, opportunità, aspirazioni e ambizioni delle città d'acqua si fanno visione, generano nuove relazioni e alimentano il progetto della contemporaneità.
Il nuovo Piano Regolatore Portuale di Palermo ottimizza le funzioni portuali e ridisegna il waterfront urbano in un nuovo rapporto tra città e acqua. Il PRP agisce contemporaneamente su due livelli: pianifica l'incremento dell'efficienza del porto commerciale e crocieristico e progetta la nuova “città liquida” incrementando i porti turistici ed introducendo alcune aree di interfaccia città-porto in cui il progetto urbano introdurrà nuovi usi, porterà nuovi linguaggi e produrrà nuovo paesaggio
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Creative City: dynamics, innovations, actions
Le città che investono in ricerca, innovazione e rigenerazione attraverso la cultura e la creatività sono quelle all'avanguardia in Europa, dove si vive meglio, dove la cultura, l'arte, l'architettura e l'urban design hanno un ruolo e un significato attivo e che agisce sulla costruzione di un nuovo ed evoluto concetto di cultura delle città. Creative City è una ricerca-rassegna, un atlante di progetti urbani e di paesaggio che raccoglie buone pratiche di creatività per il cambiamento della città contemporanea, tra cui Amsterdam, Barcelona, Bilbao, Bordeaux, Genova, Hamburg, Lyon, Lisboa, Marseille, Newcastle, Palermo, Rotterdam e Valencia. Le “piccole capitali creative” vengono interpretate per capire cosa accade e come si evolve l'Europa urbana nella quale viviamo e quali prospettive si aprono. [apri]
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Porti&Stazioni: rigenerazione urbana a Palermo
A Palermo il programma del Ministero delle Infrastrutturte denominato “Porti & Stazioni” ha assunto la finalità di un poderoso intervento di "ricentralizzazione" delle aree urbane interessate, non solo attraverso la riqualificazione dei contesti ferroviari e portuali e la dotazione di nuovi servizi collettivi, ma soprattutto attraverso la ridefinizione o la localizzazione di funzioni di rango di città metropolitana in grado di utilizzare il ruolo di "centri" e "porte" che le stazioni ferroviarie e i porti stanno progressivamente assumendo all'interno dei processi più avanzati di rigenerazione urbana e competitività territoriale. [apri]
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Waterfront Palermo: la città degli scambi e dell'innovazione
Palermo ha avviato un progetto di riqualificazione del waterfront all'interno di una complessiva rigenerazione delle interazioni città-porto. L'idea guida che identifica i progetti pilota offre la vision della nuova “città degli scambi e dell'innovazione” per la creatività urbana. Il “motore progettuale” della rigenerazione della nuova città-porto è l'Officina costituita dall'Autorità Portuale come laboratorio della progettazione e alimentatore della comunicazione. [apri]
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Le città creative: una ricerca e una mostra
Le politiche culturali, gli eventi musicali e artistici, i grandi musei e le attività sportive, le rassegne ed i festival stanno interagendo con la riqualificazione degli spazi urbani con modalità talmente interrelate da riuscire a produrre fenomeni di "nuova generazione" di città: non più solo la riqualificazione di un quartiere all'interno di una città, ma il ridisegno complessivo della città a partire dai processi di ricentralizzazione, di promozione e di produzione di nuova identità urbana. [apri]

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Intervista per PresS/Tletter
Ringrazio Luigi Prestinenza Puglisi per aver voluto sottoporre anche me alle sue insidiose, tendenziose e affettuose domande pubblicate sulla sua preziosa e sempre più diffusa PresS/Tletter n. 23. Spazio per menti libere in cui persone con passioni e tensioni ancora intatte hanno il piacere di esporre il proprio punto di vista. [apri]

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Urban Center Palermo
Nel 2003 è stato costituito l'Urban Center di Palermo, il quale si propone come un osservatorio della città ed un laboratorio delle strategie, delle politiche e dei progetti urbani, agendo come integratore delle azioni nei diversi settori e come facilitatore di processi di trasformazione verso lo sviluppo locale sostenibile. L'Urban Center di Palermo si configura come un network, costituitosi a completamento del programma Urban. Nel settembre 2004 è stato consegnato il Rapporto Finale di inquadramento metodologico e di presentazione dei primi risultati. [apri]

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Il Corridoio Meridiano come armatura di connettività
Nell'ambito della politica di connettività e prossimità dell'Unione Europea e dell'Area MEDA, un nuovo corridoio mediterraneo est-ovest potrà funzionare come un redistributore di flussi, un attivatore di nuove reti ed un potenziatore di sistemi locali, contribuendo ad una “ricentralizzazione” del Mediterraneo in un'ottica di riequilibrio competitivo. L'attivazione di tale Corridoio Meridiano funge da “dispositivo territoriale” per la creazione di una armatura euro-mediterranea di riqualificazione delle risorse, di sviluppo delle accessibilità e delle economie e di promozione delle eccellenze, nel quadro della redazione di un Piano Strategico per il Mediterraneo. Il Dicoter del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha commissionato un apposito Studio di Fattibilità che costituirà un contributo al Quadro Strategico Nazionale. [apri]
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Quadro strutturale e indirizzi strategici provinciali
Nel maggio 2004 è stato completato il coordinamento scientifico del Quadro strutturale e degli indirizzi per le strategie territoriali del Piano territoriale provinciale di Palermo, il quale si configura come un processo-prodotto complessivo che intercetta le vocazioni territoriali, che raccoglie le opzioni di più soggetti e che compone interessi territorialmente coerenti. L'esperienza condotta dimostra una capacità del piano provinciale di produzione di “immagini del territorio” che, racchiudendo l'esito della conoscenza dell'evoluzione dell'ambiente naturale ed antropico, che si propongono come immagini connotate da una forte carica interpretativa che quindi sono capaci di offrirsi come “indirizzi per il futuro” delle comunità locali. [apri]
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Next City: la città del futuro prossimo
La città del futuro sarà sempre più una “città della cultura”, in grado di competere nel panorama internazionale attraverso la valorizzazione e la promozione della propria identità culturale. Sarà lo scenario della competizione delle energie, delle risorse umane, delle intelligenze collettive e della creatività per la costruzione di un’evoluzione più compatibile con le molteplici identità e vocazioni e più sostenibile rispetto alle risorse e sensibilità. Il processo è già evidente in molte città, protese verso la valorizzazione delle proprie culture, attraverso la sperimentazione di nuove forme sociali e la progettazione di luoghi capaci di rispondere alle nuove domande della comunità e di alimentare nuove economie. [apri]

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Le città creative in Europa
Nell'ambito della IX Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti (Palermo, 3-4 marzo 2005) è stata organizzata una mostra delle ricerche condotte dal Laboratorio di Urbanistica sul tema delle città europee che hanno fatto della cultura, della comunicazione e della cooperazione gli ingredienti principali della loro "creatività", utilizzata come poderoso strumento di rigenerazione urbana. [apri]

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Corso di piani e politiche del territorio
Nell'ambito delle attività didattiche del Laboratorio di Urbanistica del Corso di Laurea in Architettura è stato invitato come Visiting Professor l'arch. Gaetano Fontana, Direttore del Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Territoriali del Ministero delle Infrastrutture.
Le lezioni si svolgeranno nei mesi di marzo, aprile e maggio 2005, articolate in cinque lezioni-seminari che attraverseranno i piani e le politiche del territorio raccontandone le storie, dispiegandone le evoluzioni e discutendone le innovazioni vissute all'interno dell'istituzione pubblica della pianificazione e del governo del territorio.
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Sistemi culturali locali in Sicilia
Nel 2000 è stata stipulata una convenzione tra l'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ed il Dipartimento Città Territorio per l'individuazione ed interpretazione delle opportunità dell'armatura culturale del territorio regionale ai fini della individuazione di sistemi culturali locali come componenti della matrice culturale delle strategie di sviluppo regionale, nell'ambito del processo di formazione del Piano Territoriale Urbanistico Regionale. Gli obiettivi sono l'individuazione e valutazione delle ricadute sullo sviluppo regionale del potenziamento della rete territoriale delle identità culturali; e dell'identificazione degli elementi del sistema culturale capaci di costituire la base per la formazione di sistemi culturali locali che potrebbero costituire orientamento ed indirizzo per Progetti Integrati Territoriali. [apri]
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Distretti culturali e riqualificazione urbana
Nell'ambito di un progetto nazionale di ricerca è stata avviata una riflessione sulle opportunità offerte dalla cultura nella rigenerazione urbana. La finalità generale è quella di fornire alle trasformazioni urbane una forte e riconoscibile matrice culturale in grado di fondare l'evoluzione della città sull'armatura culturale, cioè su quella rete composta dal tessuto del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura ordito dal sistema dei servizi culturali, dell'educazione, dai beni culturali architettonici e dai luoghi del loisir. Durante il primo biennio della ricerca è stato prodotto un Regesto di 36 buone pratiche di rigenerazione culturale delle città, caratterizzate da una prevalente dimensione culturale delle politiche di rigenerazione urbana. [apri]

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Sistema Informativo Territoriale Regionale
Il progetto è stato commissionato dal Dipartimento Regionale dell'Urbanistica, e riguarda la costituzione e l‘attuazione di un sistema informativo territoriale regionale organizzato a rete nel territorio regionale, attraverso la connessione di 41 soggetti territoriali (Regione, Province, Comuni), finalizzato alla condivisione delle informazioni geografiche ed al potenziamento dei servizi al cittadino ed alle imprese che possono essere erogati attraverso le infrastrutture ICT. Il progetto è stato redatto, insieme a Goffredo La Loggia, all’inizio del 2001 e finanziato alla fine dello stesso anno per 46,95 Milioni di Euro. Oggi è stata completata la progettazione del nodo regionale ed è stato stipulato l’Accordo di programma per l’avvio e le attività dei 40 nodi territoriali. [apri]
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L'interpretazione del patrimonio culturale
La crescente complessità delle trasformazioni territoriali e l'estensione delle relazioni locale/globale necessita di una revisione delle metodologie di pianificazione e dei relativi strumenti di piano, soprattutto di quelli relativi alla conoscenza ed alla comunicazione dei valori e delle risorse territoriali. Nuovi strumenti cognitivi e comunicativi costituiscono il primo passo verso il governo democratico delle trasformazioni territoriali. La ricerca esplora casi concreti di pianificazione interpretativa e propone metodologie e strumenti utili alla pianificazione dello sviluppo culturalmente sostenibile. [apri]
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L'armatura culturale del territorio
L'obiettivo della ricerca è quello di proporre una nuova attenzione al territorio affrontato come sistema culturale complesso, come esito di processi stratificati nel tempo e come opportunità creativa per nuove interpretazioni, interventi compatibili e valenze economiche messe dalla storia e dalla cultura sul tavolo della competizione. Il libro propone, attraverso l'analisi di alcuni casi internazionali ed italiani, un vasto quadro di opzioni, tutte confluenti nella direzione dell'attribuire un valore strategico alla qualità territoriale ed alle identità culturali dei contesti locali, del leggerle come risorse da conoscere, interpretare, conservare, incrementare e comunicare. [apri]
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La città delle opportunità
La ricerca riguarda l'analisi del sistema delle aree dismesse nel Comune di Palermo, finalizzata all'individuazione di opportunità di recupero capaci di costituire un nuovo sistema di centralità urbane caratterizzate dalla matrice culturale delle funzioni.
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Palermo Città Educativa
Il Progetto Palermo Città Educativa, nato dalla collaborazione tra il Comune di Palermo e la Cattedra di Pianificazione del Territorio, si propone come obiettivi a medio termine la valorizzazione del territorio urbano attraverso l'incremento e il miglioramento dei servizi culturali e formativi e la valorizzazione delle risorse culturali espresse dalla città. [apri]


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