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Fisica e Chimica - Emilio Segrè

Gestione e valorizzazione Patrimonio Culturale

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Il DIFC mette in atto attività di valorizzazione del patrimonio culturale che dimostrano per fornire un contributo diretto alla comunità. Tali attività, aggiuntive rispetto alle ordinarie attività di ricerca e formazione, riguardano tra l’altro la realizzazione di interventi di restauro, la gestione di strutture museali e biblioteche, la conservazione del patrimonio culturale.

 

Restauro

Fotografie di studenti impegnati in un restauro

Museo della Chimica

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Al Museo è annessa una Biblioteca Storica, nella quale sono raccolte quasi 1200 monografie e collezioni, pubblicate a partire dai primi anni dell’ottocento, e circa 2400 volumi di riviste e periodici, italiani e stranieri, tra i quali spicca la Gazzetta Chimica Italiana, fondata da Cannizzaro, Paternò e altri illustri chimici italiani, come primo giornale destinato a pubblicare principalmente lavori di chimica, italiani e stranieri, e stampato a Palermo a partire dal 1871.

Pieghevole

http://musei.unipa.it/chimica.html

La SISFA e i musei scientifici in Italia

Collezione Storica degli Strumenti di Fisica

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L'Università degli Studi di Palermo, al fine di coordinare le attività di promozione, conservazione, arricchimento e fruizione del patrimonio culturale e scientifico,  ha istituito il Sistema Museale d'Ateneo (SiMuA)con D.R. 1576 del 09/05/2011. Del Sistema Musele d'Ateneo fa parte la Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, esposta presso il Dipartimento di Fisica e Chimica (DiFC), nell'edificio di via Archirafi 36. La ricognizione della Collezione è iniziata nel 1997 a cura della prof.ssa Giorgia Foderà con la preparazione della tesi di Laurea in Fisica nel 2002 del dott. Vincenzo Sagone. Attualmente le attività di catalogazione e valorizzazione sono portate avanti sotto la responsabilità scientifica del prof. Aurelio Agliolo Gallitto. La collezione oggi conta più di 500 strumenti scientifici di interesse storico, di cui i più antichi risalgono all'inizio del XIX secolo. Un notevole sviluppo degli strumenti della Collezione si ebbe in seguito all'assegnazione della cattedra di Fisica Sperimentale, nel 1811, all'abate Domenico Scinà (1764-1837). Fu proprio Scinà, infatti, a chiedere all'Università di Palermo di acquistare strumenti di Fisica principalmente per fornire un sussidio didattico-dimostrativo alle lezioni in aula. A questi primi strumenti didattici, si affiancarono successivamente anche strumenti di ricerca. Circa 50 strumenti sono stati realizzati nella prima metà del XIX sec, la maggior parte di essi nelle officine locali. Tra questi vale la pena ricordare:
  • il doppio cono e il cilindro impiombato che salgono sul piano inclinato; 
  • la sfera armillare in ottone, riconducibile al "meccanico" inglese Henry Drechsler allievo dell'illustre costruttore londinese Jesse Ramsden
  • il rifrattometro realizzato da Rosario Caruso nel 1843. 
La collezione ha subito un progressivo deterioramento nel corso degli ultimi anni della dinastia borbonica, dove venivano usati strumenti obsoleti ed ormai usurati dal tempo, senza alcuna possibilità che venissero sostituiti da strumenti più moderni. Solo nel 1863, con l'arrivo a Palermo del giovane Pietro Blaserna, fondatore poi dell'Istituto di Fisica di via Panisperna a Roma, riesce a ribaltare la critica situazione con l'acquisto di un gran numero di nuovi strumenti dalle più importanti case costruttrici francesi, inglesi e tedeschi.
     Gli strumenti della Collezione oggi riguardano diversi ambiti della fisica, quali meccanica, acustica, calorimetria, ottica, elettromagnetismo, spettroscopia e fisica moderna, a testimonianza degli interessi prevalenti della ricerca scientifica condotta a Palermo. Vale la pena ricordare anche:

 

Sfera Armillare eseguita intorno al 1830 molto probabilmente da Henry Dechsler.

 

 


Regolamenti, accordi e convenzioni


Responsabile Scientifico Prof. AURELIO AGLIOLO GALLITTO Macchina_di_Wimshurst

email: collezionefisica@unipa.it VoIP 091 238.99137