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Tirocinio formativo internazionale per studenti e migranti

31-mag-2017

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Questa settimana, in concomitanza con la XIV campagna di scavo intrapresa dalla Missione dell’Università di Palermo, avrà inizio il campo-scuola di addestramento archeologico nell’isola di Mozia - San Pantaleo dello Stagnone di Marsala. Tale attività sul campo, promossa per il quarto anno consecutivo dal Polo Didattico di Agrigento e dal Dipartimento di Culture e Società del nostro Ateneo, in collaborazione con la Soprintendenza di Trapani, la Fondazione Whitaker e il Comune di Marsala, offre agli studenti iscritti ai corsi di laurea in Beni Culturali e in Archeologia l’opportunità di fare le prime esperienze sul campo e di apprendere nella teoria e nella pratica la metodologia e le tecniche dello scavo archeologico.

Sin dal 1977 la Missione dell'Ateneo palermitano ha intrapreso una serie di ricerche e scavi archeologici nell'isola di Mozia (Marsala), una delle più importanti colonie fenicie del Mediterraneo. Le indagini sul campo, sospese alla metà degli anni ‘90, sono riprese nel 2013 su iniziativa di Gioacchino Falsone, ordinario di Archeologia Fenicio-punica; le quattro campagne finora condotte hanno dato risultati estremamente significativi, che fanno presagire nuove e affascinanti scoperte, utili per la comprensione di vari aspetti della civiltà fenicia e punica in Sicilia.

La Missione continuerà ad operare nella Zona K e nell’ area della necropoli arcaica; proseguiranno, inoltre, le indagini di topografia e geofisica nel settore nord-orientale dell’isola. Il prof. Gioacchino Falsone sarà affiancato nel coordinamento delle richerche dal prof. Aurelio Burgio, docente di Topografia Antica presso il nostro ateneo, e dalla dott.ssa Paola Sconzo dell’Università di Tubinga, la quale continuerà a seguire le operazioni sul campo nella qualità di field-director. Lo studio dei reperti ossei sarà sempre a cura del prof. Luca Sineo, docente di Antropologia Fisica presso la nostra università.

La Missione, a carattere spiccatamente interdisciplinare, si avvale dell’opera di giovani archeologi e di specialisti di chiara fama a livello internazionale (topografi, antropologi, archeo-zoologi, paleo-botanici, storici delle religioni, etc.), che offrono le loro competenze professionali senza alcuna remunerazione.

Inoltre, per il secondo anno consecutivo, il campo-scuola si arricchisce anche della partecipazione di un gruppo di migranti di diversa provenienza (Ghana, Costa d’Avorio, Iran, Mali, Pakistan e Guinea), residenti negli SPRAR della provincia di Trapani (capofila della rete è nuovamente il Comune di Marsala) che svolgeranno sullo scavo un tirocinio formativo. Questa iniziativa, realizzata grazie ad un protocollo di intesa tra l’Università di Palermo, il Comune di Marsala e il Consorzio Solidalia (che gestisce gli SPRAR), si conferma un’esperienza di integrazione sociale tra le più efficaci e fruttuose, mostrando come la presenza di rifugiati nei nostri territori possa costituire non un problema di ordine pubblico bensì una importante risorsa per lo sviluppo culturale, civile e sociale della Sicilia. Il progetto sociale “Missione Mozia” è stato peraltro censito nell’ambito di una ricerca sulle best practices in materia di inclusione, condotta a livello europeo dal JRS (Jesuite Refugee Service).

Nell’ambito del campo-scuola, infine, oltre all’attività di tirocinio di routine, si svolgerà sempre sull’isola un ciclo di seminari, tenuti da archeologi e specialisti, tutti membri della Missione, su temi inerenti l’archeologia fenicio-punica e orientale.