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Storia del movimento Open Access

6-ott-2017

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Il movimento dell’Open Access si sviluppa a livello internazionale a partire dal 2001, come ricerca e studio di strategie complementari per fornire soluzioni alla crisi della comunicazione scientifica e rimuovere gli ostacoli alla circolazione e alla diffusione della conoscenza scientifica.

I fondamenti per lo sviluppo tecnologico che stanno alla base della diffusione del movimento OA vengono fissati dalla Open Archives Initiative (OAI), che nasce nel 1999 con l'intento di promuovere standard, software e protocolli comuni per garantire l'interoperabilità degli archivi di e-prints per una libera disseminazione del sapere scientifico attraverso l’uso di strumenti tecnologici open source.

L’Open Access si afferma come movimento ufficiale, con una sua definizione e una programmazione di tattiche e strategie di azione, a partire dal 2001 con la Conferenza di Budapest, organizzata dall’Open Society Institute (OSI), seguita nel 2002 dalla Budapest Open Access Initiative (BOAI), che ne segna l’atto di nascita ufficiale. Il documento  scaturito come dichiarazione conclusiva dell’incontro contiene una prima definizione di contributo ad accesso aperto e l’individuazione delle due vie principali dell’open access (autoarchiviazione e pubblicazione in riviste OA).

La definizione di open access formulata da BOAI costituisce il nucleo teorico centrale cui fa riferimento ogni successiva iniziativa OA, ed è ulteriormente precisata in due documenti, pubblicati nel 2003, che segnano un’altra tappa della storia del movimento: il Bethesda Statement on Open Access Publishing e la Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities (Dichiarazione di Berlino), costituiscono il nucleo teorico centrale cui fa riferimento ogni successiva iniziativa OA.

I principi sanciti da questi documenti stabiliscono che la letteratura scientifica liberamente accessibile on-line è quella che i ricercatori cedono senza corrispettivo economico, e quindi per Open Access si intende la libera disponibilità in rete di questa letteratura e la possibilità per ogni utente di leggere, scaricare, copiare, stampare, distribuire, ricercare, creare dei link ai full text, indicizzare, passarne i dati al software, o utilizzarla per ogni altro scopo legale senza altre barriere finanziarie, legali o tecniche da quelle inseparabili dall’accesso ad internet. La sola restrizione sulla riproduzione e la distribuzione, ed il solo ruolo per il copyright in quest’ambito, dovrebbe riguardare il mantenimento del controllo dell’autore sull’integrità dell’opera ed il diritto di essere riconosciuto e citato correttamente (Authorship).

L’ingresso della comunità accademica italiana nel movimento europeo e internazionale sull’accesso aperto è segnato dalla Dichiarazione di Messina (2004), i cui contenuti vengono ribaditi nella Roadmap 2014-2018, documento redatto in occasione del Decennale della Dichiarazione.