Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

Peer review

19-mar-2018

Ascolta

 

Dopo la pubblicazione è di fondamentale importanza sia per un autore che per l'ente di appartenenza rilevare quanto e in che modo i prodotti finali della ricerca siano considerati dalla comunità scientifica. La valutazione d'impatto della ricerca segue quindi un duplice approccio: quantitativo (rilevazione tramite l'analisi delle citazioni nei database bibliografici internazionali, con valori numerici calcolati mediante l'applicazione di appositi indicatori bibliometrici) e qualitativo (rilevazione mediante gli esiti della peer-review).

 

Che cosa è la peer review

La peer review o revisione tra pari può essere definita come una metodologia e insieme un processo di valutazione di merito sui prodotti della ricerca, la cui conduzione è affidata a esperti riconosciuti e autorevoli nelle medesime discipline accademiche e di ricerca in cui ricadono i prodotti esaminati.

 

Ambiti di applicazione

L'analisi bibliometrica qualitativa condotta tramite la peer review è estensivamente applicata nell'ambito dei processi di selezione degli articoli proposti dagli autori per la pubblicazione in riviste accademiche, attraverso l'esame della qualità e del rigore scientifico dei contributi proposti da parte dei comitati scientifici e degli esperti revisori di cui ciascuna rivista si avvale. Se l'esito del giudizio è negativo, potrebbe darsi una bocciatura totale del lavoro, oppure la mancata accettazione dell'articolo con suggerimenti utili per l'autore a riproporlo in altro contesto. Se l'esito è positivo, il lavoro potrebbe essere accettato così com'è, oppure il commento del revisore potrebbe contenere suggerimenti all'autore sulle aree di miglioramento del contributo prima della pubblicazione.

Negli ultimi decenni, sempre di più la peer review è impiegata come strumento di analisi bibliometrica da affiancare al calcolo degli indicatori. Numerose agenzie nazionali ricorrono alla revisione tra pari per rafforzare l'oggettività degli esiti dei calcoli bibliometrici nelle scienze dure ma anche per ovviare alla carenza di strumenti bibliometrici nei settori disciplinari delle scienze umane, sociali e giuridico-economiche.

Anche in Italia la peer review ha trovato applicazione nelle procedure selettive legate ai finanziamenti dei progetti di ricerca in cui le Commissioni giudicatrici si servono dell'opera di revisori anonimi (es. PRIN, FIRB, indirettamente anche FFABR), ovvero negli esercizi periodici di valutazione della ricerca a livello di singolo studioso, oppure di dipartimento e/o ente di ricerca (es. VQR per gli Atenei).

 

ASN e discipline non bibliometriche

Ad esempio, con riferimento alle candidature per l'Abilitazione scientifica nazionale, per le aree di ricerca “non bibliometriche” (es. le scienze umanistico-sociali), per diversi motivi (tra cui l’insufficiente indicizzazione delle riviste nei database citazionali, l’influenza decisiva di lingue diverse dall’inglese e anche la diversità di uso e finalità delle citazioni bibliografiche nei lavori scientifici), la valutazione dei prodotti scientifici non è fondata prevalentemente su criteri di tipo quantitativo, al contrario rimane ancora basata quasi esclusivamente sul metodo della revisione di esperti d’area (assessment panels) o tra pari (peer review), con alcune specificità.

Ad esempio, l’Anvur ha adottato un “Regolamento per la classificazione delle riviste nelle aree non bibliometriche”, approvato dal Consiglio Direttivo con Delibera n.306 del 21 dicembre 2023 (il Regolamento nell'ultima versione ha sostituito quello che era stato adottato il 20 febbraio 2019, e ha sostituito anche le relative Linee guida del 9 ottobre 2019 e le Note esplicative del 26 maggio 2022).

Le Aree coinvolte sono:

  • Architettura (Area CUN 8.a);
  • Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche (Area CUN 10);
  • Scienze storiche, filosofiche e pedagogiche (Area CUN 11.a);
  • Scienze giuridiche (Area CUN 12);
  • Scienze economiche e statistiche (Area CUN 13);
  • Scienze politiche e sociali (Area CUN 14).

Il Regolamento “disciplina l’impiego di criteri, parametri e indicatori per la classificazione e il suo aggiornamento a qualsiasi titolo delle riviste scientifiche e di classe A, stabilendo, dove necessario, specifiche regole per le riviste per le quali sia appropriato l’uso degli indicatori dell’impatto della produzione scientifica richiamati dall’art. 5, lett. b), dell’allegato D del DM 7 giugno 2016 n. 120.” Sul sito dell’Anvur sono disponibili gli elenchi, regolarmente aggiornati ai fini dell'Abilitazione scientifica nazionale (ASN), relativi alla classificazione delle riviste, che vengono raggruppate per Area e, per ciascuna Area, distinte in riviste di classe A e riviste scientifiche.

Inoltre, il database europeo ERIH Plus garantisce informazioni accurate sulle riviste scientifiche di qualità pubblicate in diverse lingue nei diversi ambiti disciplinari delle scienze umane e sociali.

 

Tipi di revisione

Esistono diverse tipologie di revisione dei prodotti della ricerca da parte degli esperti:

  • Single blind (questa è la forma più comune di peer review; l'autore non sa chi sia il revisore del proprio lavoro, e questo permette al revisore di non lasciarsi influenzare nel giudizio per paura di ricevere critiche dall'autore per eventuali osservazioni negative; inoltre il revisore ha il vantaggio di potersi avvalerse delle conoscenze personali sulla carriera scientifica pregressa dell'autore)
  • Double blind (in questa forma di peer review, piuttosto diffusa nell'ambito delle scienze umane e sociali, l'autore non conosce l'identità del revisore e viceversa: ciò consente di proteggere entrambi da eventuali pregiudizi personali, permettendo di minimizzare - almeno potenzialmente - i margini di soggettività del giudizio)
  • Open peer review (in questa forma di revisione tra pari, i commenti dei revisori vengono pubblicati online insieme con i lavori a cui si riferiscono, realizzando la massima trasparenza del processo in quanto non solo autore e revisore sono reciprocamente identificati, ma anche i lettori possono prendere visione dei commenti dei revisori nel sito della rivista)
  • Informed peer review (una modalità di revisione ibrida, in cui per pervenire alla valutazione finale vengono utilizzate e combinate più fonti di informazione - anche di tipo quantitativo. Ad esempio, per uno stesso prodotto o per la produzione complessiva di un autore in un arco temporale: calcolo degli indicatori bibliometrici + esame di merito da parte del revisore incaricato + giudizio ulteriore da parte di uno o più esperti esterni)

 

Le attività di peer review in Web of Science

La società neozelandese Publons ha progettato e attivato l’omonima piattaforma digitale Publons, proposta come strumento utile a rafforzare la comunità globale di esperti revisori, riconoscendone il contributo apportato all’avanzamento della scienza e della ricerca, nella convinzione che ciò a sua volta favorisca il miglioramento e lo sviluppo delle attività di peer reviewing a livello internazionale.

La piattaforma ha suscitato l’interesse di editori e database citazionali, fino a essere acquisita da Clarivate Analytics (e quindi essere integrata con Web of science, JCR e le metriche collegate). A partire dal 2022 i profili dei ricercatori su Publons sono stati totalmente migrati sulla piattaforma Web of Science, per cui i ricercatori su Web of Science possiedono un unico profilo sia come autori sia riguardo alle loro attività di peer review.

Ogni revisore in Web of Science può registrare nel proprio profilo ResearcheID tutte le informazioni utili a tracciare le propria attività di peer review svolte prima della pubblicazione dei manoscritti (preprint, sia in qualità di editor sia in qualità di reviewer) o anche le proprie recensioni svolte dopo la pubblicazione dei contributi scientifici (post-print reviews). La piattaforma a questo punto crea un sistema di riferimenti che permette di attribuire crediti scientifici (scores) a ciascuna delle attività registrate nel sito, consente la visibilità di tale attività nel profilo personale del revisore, genera metriche per i lavori revisionati, etc. Il trattamento delle informazioni nella piattaforma, laddove autori e comitati editoriali di riviste lo consentano, può favorire la generazione di un vero e proprio knowledge base di open peer review, rendendo l’intero processo trasparente ed efficace.